(Ginger snaps back: The beginning – Canada – 2004)
Un mediocre film horror di Grant Harvey
Con Katharine Isabelle, Emily Perkins, Nathaniel Arcand, JR Bourne, Hugh Dillon
Licantropia, tutta la paura porta via
Ginger Snaps BackDue sorelle, Ginger e Brigitte, misteriosamente sperdute tra i monti del Canada nel XIX secolo, trovano rifugio in un sinistro forte. Presto si accorgono che gli uomini accampati lì dentro nascondono più di un segreto. Si difendono da numerosi attacchi dall’esterno, ma gli aggressori non sono uomini… e nemmeno animali…
Come quelli di questa storia, anche i misteri della distribuzione italiana non sono pochi: a parte l’originale titolo scelto per il nostro mercato, questa è addirittura la terza di una serie di pellicole indipendenti canadesi, che, iniziata con GINGER SNAPS nel 2000 e mai arrivata nelle nostre sale, malgrado abbia riscosso molto successo in patria. Dalle informazioni reperibili in rete, il primo capitolo fu trasmesso un sabato d’inverno dello scorso anno (13 novembre 2004) da RAI UNO in un orario comodo comodo: le 3 di notte. Qualche fortunato nottambulo o qualche amante del genere ben informato, si saranno probabilmente deliziati, perché dalla trama e dal trailer il film sembra davvero interessante: un morboso teen horror, che accosta la trasformazione dalla fanciullezza all’adolescenza a quella in lupi mannari, un VOGLIA DI VINCERE (ve lo ricordate il film con Michael J. Fox?) al femminile corretto al sangue, con tanto di partecipazione di Mimi Rogers nel ruolo di madre.
Della seconda parte, girata immediatamente prima della successiva, non è dato sapere molto, ma potrebbe non essere da meno rispetto all’originale.
Questo terzo episodio in realtà è una sorta di prequel, anche se un po’ anomalo. Le protagoniste sono le stesse, le due sorelle Ginger e Brigitte, ma il legame con gli altri film non è chiaro. Che ci fanno duecento anni prima, nel XIX secolo? Sono loro antenate? La maledizione le farà vivere fino ai giorni nostri? O era forse l’unico modo narrativamente plausibile rimasto ai produttori per girare una terza parte?
Può essere considerato una sorta di variazione sul tema, una specie di remake ambientato indietro nel tempo. Se non altro, non avendo grossi legami con gli altri due capitoli, può essere visto anche da chi se li è persi.
Quello che però ci si domanda è perché si sia scelto di distribuire proprio quello che sembra essere il punto più basso di questa saga. Gli eventi più che misteriosi sono solo estremamente vaghi e piuttosto che suspense c’è tanta indeterminatezza che porta alla noia. Lo stile videoclipparo del regista Grant Harvey riesce soltanto ad irritare. Neanche gli effetti speciali, opera della premiata ditta KNB (Kurtzman, Nicotero & Berger), risaltano, dispersi come sono in un racconto che poco cattura lo spettatore. E dire che la situazione di partenza – il classico gruppo di persone eterogeneo costretto a stare unito in un ambiente chiuso al riparo da una minaccia incombente – faceva ben sperare, richiamando pellicole di ogni genere, da OMBRE ROSSE a DISTRETTO 13 fino ancora ai vari ALIEN, aggiungendoci anche la variazione del lupo mannaro. Per quanto riguarda gli ineprpreti principali, Katharine Isabelle nella parte di Ginger (vista già da noi in GENERAZIONE PERFETTA e, bambina, in SCACCO MORTALE) riesce in qualche modo a trasmettere l’angoscia della maledizione che si sta abbattendo su di lei, mentre Emily Perkins nei panni di Brigitte (INSOMNIA e il televisivo IT) con gli occhi perennemente sgranati sembra solo isterica e nulla più.
Non resta che tornare alla canzone di Pippo Franco, LA LICANTROPIA, che questo titolo evoca: forse in pochi la conoscono, ma nella sua semplicità rimane molto più divertente.
Visto in anteprima al XXV Fantafestival.
VOTO: * * . . .
Paolo Dallimonti