Scheda film
Titolo originale: The Unlikely Pilgrimage of Harold Fry
Regia: Hettie Macdonald
Soggetto: basato un libro di Rachel Joyce
Sceneggiatura: Rachel Joyce
Fotografia: Kate McCullough
Montaggio: Jon Harris e Napoleon Stratogiannakis
Scenografie: Christina Moore
Costumi: Sarah Blenkinsop
Musiche: Ilan Eshkeri
G.B., 2053o – Drammatico – Durata: 108′
Cast:
Jim Broadbent, Penelope Wilton, Earl Cave, Linda Bassett, Daniel Frogson, Naomi Wirthner, Paul Thornley
Uscita in sala: 5 ottobre 2023
Distribuzione: BIM

La fede è un viaggio

Harold Fry, interpretato da Jim Broadbent, è la quintessenza del pensionato della classe media inglese. Vive con sua moglie, Maureen, interpretata da Penelope Wilton, in una strada di periferia non particolarmente pittoresca a Kingsbridge.
La sua vita è tutta un tosare il prato del suo giardino, chiacchierare con i vicini, prendere il tè e, a quanto pare, farsi consumare dal rimorso a tal punto da non conoscere nemmeno se stesso.
Harold ha commesso errori in ogni area della sua vita: da marito, da padre e da amico, e ora che ha superato i sessant’anni,sembra accontentarsi semplicemente disvanire silenziosamente in una vita che è diventata per lui un po’ come un sottofondo.
Un giorno, però, riceve una lettera da una vecchia collega che lavorava con lui nel birrificio: Queenie Hennessy, che si trova morente in un hospice a Berwick-upon-Tweed.
Non sapendo cosa farne con questa notizia, Harold scrive in risposta una lettera un po’ patetica e si dirige alla cassetta della posta per spedirla, ma realizza che non è abbastanza: quando incontra una giovane donna che lo incoraggia ad avere fede, decide di camminare più di 700 km, fino all’hospice in cui si trova la sua vecchia amica.
Completamente mal equipaggiato – emotivamente e fisicamente – Harold inizia a camminare nella speranza che la sua fede la mantenga in vita.

Nel suo lungo viaggio, Harold, pur incontrando persone di ogni tipo, è da solo con se stesso e si ritrova a
doversi confrontare con quei fallimenti che nella vita di Kingsbridge respingeva perché non in grado di vivere le proprie emozioni senza reprimerle.
Il viaggio rappresenta la conoscenza di se stesso: è un cammino tortuoso e lungo, quasi alla fine vuole tornare indietro, i traumi riaffiorano quando tutto sembra in discesa. Gli dà uno scopo e un senso di appartenenza, diventando un vero e proprio mezzo di redenzione per alleggerirsi del peso degli errori commessi che si porta dietro. Allo stesso tempo anche sua moglie Maureen si trova in un pellegrinaggio interiore nel momento in cui deve affrontare da sola la vita di tutti i giorni.

Adattato dal romanzo di Rachel Joyce e diretto da Hattie MacDonald (la premessa di Normal People doveva prepararci ad una montagna russa di emozioni), L’imprevedibile viaggio di Harold Fry è una storia sul potere della fede e sul pellegrinaggio non religiosa, il cui scopo è unicamente quello di celebrare le gioie quotidiane e la connessione tra gli uomini.
Il film ci ricorda che in un mondo di blockbuster di supereroi e di altre megaproduzioni che ti arrivano veloci c’è ancora spazio per il contrario, per i film che vanno in modo lento e che promuovono l’apprezzamento dei semplici piaceri della vita, in cui i protagonisti sono persone comuni.

Voto: 7

Giulia Stirpe