Scheda film

Regia, Soggetto e Sceneggiatura: Alain Guiraudie
Fotografia: Claire Mathon
Montaggio: Jean-Christophe Hym
Suono: Philippe Grivel
Francia, 2013 – Drammatico/Thriller – Durata: 97′
Cast: Pierre Deladonchamps, Christophe Paou, Patrick D’Assumçao, Jérôme Chappatte, Mathieu Vervisch, Gilbert Traina, Emmanuel Daumas
Uscita: 26 settembre 2013
Distribuzione: Teodora Film

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 In un lago di noia

L’omosessuale Franck (Pierre Deladonchamps) d’estate frequenta la riva d’un lago, molto gettonata dalla locale comunità gay. Qui conosce Henri (Patrick D’Assumçao), un signore di mezz’età, sol(itari)o e logorroico, con cui intrattiene amabili conversazioni. Ma incontra anche lo sguardo di Michel (Christophe Paou), l’uomo più bello e ambito del luogo. Tra i due nasce un’attrazione irresistibile, cui Franck non riuscirà a rinunciare neanche quando scoprirà l’agghiacciante segreto che il suo amante nasconde…
Thriller travestito da porno? O porno travestito da thriller? Pellicola d’autore o vacua provocazione? Film scandalo al Festival di Cannes 2013, dove ha ottenuto il Premio per la miglior regia nella sezione Un Certain Regard, Lo sconosciuto del lago naturalmente non è nulla di tutto ciò, ma cerca di essere il racconto di un’ossessione, tra l’amoroso ed il sessuale.
Partendo dalla frase di Georges Bataille “l’erotismo è l’approvazione della vita fin dentro la morte”, Alain Guiraudie si avventura in un’esplorazione “naturalista”, immergendo i suoi ambigui protagonisti nel contesto ambientale lacustre, fatto di elementi semplici quali il sole, l’acqua, la foresta circostante e pervaso da suoni, in assenza di una colonna sonora extradiegetica, mostrando senza remore anche i dettagli dell’esplicitarsi delle loro passioni. Tutto questo ovviamente grazie all’estrema disponibilità dei suoi attori che non si sono affatto tirati indietro, ma, fiduciosi, si sono lasciati guidare.
Il problema, come spesso accade in questi casi è che, se pure il thriller da solo regge, finisce per crollare inesorabilmente sotto il peso di immagini esplicite e gratuite, le quali, invece di rafforzare le intenzioni quasi documentaristiche del regista, allentano e diluiscono in maniera eccessiva la tensione, favorendo la noia.
Così la trappola nella quale presto capiamo essersi invischiato Franck, risulta sterile e poco significativa, come la sua fuga finale nell’oscuro dei boschi, allo stesso tempo preda e potenziale predatore – in quanto testimone dei suoi misfatti – dell’amante
Distribuito fortunatamente con i sottotitoli in italiano, per meglio conservare le intenzioni del suo autore, #Lo sconosciuto del lago è un film audace ma per niente coraggioso e potrebbe meritare una visione solo da parte di cinefili curiosi o, peggio, morbosi.
RARO perché… è un film molto audace, ma non coraggioso. 

Voto: 5

Paolo Dallimonti