Scheda film
Titolo originale: The young and prodigious T. S. Spivet
Regia: Jean-Pierre Jeunet
Soggetto: dal romanzo “Le mappe dei miei sogni” (The selected works of T. S. Spivet) di Reif Larsen
Sceneggiatura: Jean-Pierre Jeunet e Guillaume Laurant
Fotografia: Thomas Hardmeier
Montaggio: Hervé Schneid
Scenografie: Aline Bonetto
Costumi: Madeline Fontaine
Musiche: Denis Sanacore
Suono: Jean Umansky
Francia/Australia/Canada, 2013 – Commedia/Fantastico – Durata: 105′
Cast: Kyle Catlett, Helena Bonham Carter, Judy Davis, Callum Keith Rennie, Niamh Wilson, Jakob Davies, Rick Mercer
Uscita: 28 maggio 2015
Distribuzione: Microcinema
Troppa forma sforma
Il piccolo T. S. Spivet (l’esordiente su grande schermo Kyle Catlett) vive in una famiglia sufficientemente disfunzionale: la madre, la dr.ssa Clair entomologa (Helena Bonham Carter) vive appresso ai suoi insetti; il padre (Callum Keith Rennie) è un comboy duro ed incallito; la sorella Gracie (Niamh Wilson) trascorre la giornata appresso ai suoi sogni. Vivono tutti, chi più e chi meno, nel rimpianto di Layton, l’altro piccolo figlio morto durante un esperimento del fratello finito decisamente male.
Nonostante tutto, T. S. è un genietto ed ha inventato una macchina che riesce a riprodurre il moto perpetuo, motivo per cui ha vinto un premio, per ritirare il quale presso lo Smithsonian Institute, fuggirà in treno, spacciandosi per orfano, attraversando gli Stati Uniti…
I film di Jean-Pierre Jeunet (e dell’ex socio Marc Caro), a partire dall’esordio Delicatessen, si ricordano per lo stile visionario, fatto di numerose invenzioni visive molto vicine al fumetto e per il ritmo, da esse derivanti, assai sostenuto. Per diverso tempo la forma è andata di pari passo al contenuto, ma, mentre la prima restava intatta e sempre trasudante genio, le trame delle pellicole hanno cominciato a perdere qua e là mordente. Spettatori ed addetti ai lavori di bocca buona forse non se ne sono resi conto, ma crediamo che con questo Lo straordinario viaggio di T. S. Spivet abbia raggiunto uno dei punti più bassi della sua carriera.
Parliamoci chiaro: le invenzioni visive, qui per l’occasione incastonate pure in 3D, sono sempre convincenti, ma, di fronte ad una trama poco più che pretestuosa, malgrado trovi origini letterarie nel romanzo “Le mappe dei miei sogni” (The selected works of T. S. Spivet) di Reif Larsen, diventano via via stucchevoli.
Jeunet cerca di portare sullo schermo i disegni a margine dei bordi del libro, benché aiutato dalla voce narrante fuori campo, e ci mette pure del suo, elogiando il sogno americano, abbozzando una critica allo show business televisivo e ad un certo accademismo, ma il film, sorta di western alquanto atipico, appena T. S. si mette in marcia, smette di marciare ed accusa un pesante calo di ritmo.
Così Lo straordinario viaggio di T. S. Spivet è nulla di più di un esercizio di stile, in cui il regista ritrova pure il suo attore feticcio Dominique Pinon per un cameo, un esercizio però manierista e non troppo veniale per un autore che ha fatto proprio del suo stile visionario un marchio di fabbrica e che rischia di ritrovarsi ormai in mano solo quello, dimostrando di aver smarrito almeno in parte la capacità di narrare
Voto: 6
Paolo Dallimonti