Serge e’ un giovane marocchino che vive tra la Francia e il Marocco trasportando vestiti con un grosso camion. Ha un amore a Tangeri, Sarah, ma non riesce e forse non vuole mantenerlo. Ha un giovane amico, Said, che sogna la Spagna e la fuga dalla sua patria come un miraggio di inarrivabile felicita’.
Il film di Andre’ Techine’ ha il pregio di inserire lo spettatore occidentale in una cultura e in un paese generalmente dipinti attraverso stereotipi di rapporti sociali senza speranza. In “Lontano” la violenza pervade il film in modo latente e sotterraneo, ma non viene mai spettacolarizzata.
Il regista, invece, riesce a raccontare con semplicita’ una storia sottilmente politica, mostrando sia il Marocco disperato e urgente, vincolato a leggi arcaiche, sia personaggi che possono aiutare a conoscere e a non schematizzare una cultura senza conoscerla. Ecco quindi la Tangeri che riunisce gli africani che vogliono espatriare e la Tangeri di Farida, laureata in medicina e farmacista, che sceglie di restare e di avere un figlio senza un marito al suo fianco.
Techine’ mostra senza dimostrare, anche se il taglio visivo scelto e il ritmo della storia mantengono sempre una certa distanza tra cio’ che accade sullo schermo e lo spettatore, rischiando una controproducente sensazione di indifferenza.
Luca Baroncini