Scheda film
Regia e Soggetto: Rocco Ricciardulli
Sceneggiatura: Rocco Ricciardulli e Riccardo Scamarcio
Fotografia: Gianfilippo Corticelli
Montaggio: Leonardo Alberto Moschetta
Scenografie: Isabella Angelini
Costumi: Grazia Ermelinda Materia
Musiche: Federico Ferrandina, Pasquale Ricciardulli e Rocco Ricciardulli
Suono: Brando Mosca
Italia, 2021 – Drammatico – Durata: 107′
Cast: Riccardo Scamarcio, Gaia Bermani Amaral, Antonio Gerardi, Valentina Cervi, Anna Maria De Luca, Mimmo Mignemi, Federica Torchetti
Uscita: 5 febbraio 2021
Distribuzione: Netflix

Ma per fortuna che c’è Riccardo…

Siamo nel 1958 in un piccolo paese del sud Italia. Ciccio (Riccardo Scamarcio) è un contadino di 40 anni, sposato con Lucia (Valentina Cervi)  con cui ha un figlio di 7 anni. Ciccio sogna di cambiare le cose e lotta con i suoi compaesani contro chi da sempre sfrutta i più deboli. È segretamente innamorato di Bianca (Gaia Bermani Amaral), la figlia di Cumpà Schettino (Antonio Gerardi), perfido e temuto proprietario terriero che da anni sfrutta i contadini. Ciccio vorrebbe fuggire insieme a lei, ma, non appena Cumpà Schettino verrà a conoscenza della loro relazione, una serie di eventi inizierà a sconvolgere la vita di tutti e nulla sarà più come prima…

Tratto da una storia realmente accaduta nella famiglia del regista Rocco Ricciardulli e poi sviluppata sotto forma di sceneggiatura, a sua volta rimaneggiata con la complicità dello stesso Riccardo Scamarcio, qui anche in veste di produttore, il film parte anche bene, appassionando lo spettatore alla vicenda di Ciccio, ma poi, dopo un colpo di scena importante, che dovrebbe ulteriormente movimentarlo, inizia a perdere mordente e la sua narrazione a stagnare.

È risaputo che i film Netflix, anche a causa del grosso potere produttivo e distributivo, siano memorabili nel dieci percento dei casi e a questa regola pare non sfuggire neanche la sezione italiana, benché recentemente Sidney Sibilia col colosso statunitense fosse riuscito a realizzare l’interessante L’incredibile storia dell’Isola delle Rose, versione romanzata, ma riuscita di una vicenda anche qui realmente accaduta.

È difficile aggiungere altro riguardo a un film che ha diversi colpi di scena senza spoilerarlo criminalmente, se non che questi aiutino ben poco la narrazione. Ciò che possiamo dire è che alla fine si tenti anche la chiave onirico/felliniana per giustificare e concludere una vicenda purtroppo priva di forza.

L’impressione è che il buon Riccardo, invaghitosi della bozza di sceneggiatura inviatagli dal regista, si sia tanto appassionato al progetto al punto di buttarsi in prima persona nella realizzazione, coinvolgendo quindi Netflix, con cui è palesemente sotto contratto (questo è il suo quarto film girato con la major), producendo, riscrivendo ed interpretando e che abbia lasciato a briglia sciolta la sua creatività, coinvolgendo anche caratteristi di valore come Gerardi e Mignemi, ma senza curarsi troppo del risultato finale. L’ennesima occasione sprecata.

Voto: 6

Paolo Dallimonti