Scheda film
Regia: Marco Amenta
Sceneggiatura: Marco Amenta e Roberto Scarpetti
Fotografia: Marco Amenta, Ruben Monterosso e Stefano Ferrari
Montaggio: Andrea Facchini
Musiche: Andrea Schiavelli
Suono: Danilo Romancino e Daniel Coimbra
Italia, 2015 – Documentario – Durata: 74′
Uscita: 12 gennaio 2017
Distribuzione: Mediterranea Film
A Vincent
Ai più il suo nome non dirà nulla, ma tutti l’avrete visto e portate più o meno con voi il suo stralunato volto, con quegli indimenticabili occhi inclinati all’ingiù. Era Fredrickson, uno dei matti di Qualcuno volò sul nido del cuculo, era il fantasma impazzito che si gettava sotto la metro in Ghost dopo aver interloquito con Patrick Swayze ed era stato, nell’ultima fase della sua vita, il mediatore matrimoniale sulla nave in Nuovomondo di Crialese e il personaggio di Federico II in Miracolo a Palermo di Beppe Cino.
Si chiamava Vincent Schiavelli, era uno straordinario attore italoamericano ed aveva deciso di tornare nella sua Sicilia, in quel di Polizzi Generosa, dove, un po’ prima del previsto, nel 2005 a 57 anni, è morto.
Marco Amenta, regista siciliano tra documentari e fiction, con l’aiuto dell’ultima compagna dell’attore, Katia, si mette sulle tracce del figlio di Vincent, Andrea, nato e cresciuto a Los Angeles, ora di stanza a New York. In realtà c’è anche una questione da risolvere: Katia cerca Andrea perché il padre aveva un conto in banca nel nostro paese e stanno per scadere i dieci anni dopo i quali, se nessuno si preoccuperà di estinguerlo, i soldi finiranno allo stato italiano.
Andrea forse neanche ci pensava più, la sua vita è ora assorbita da tutt’altro, ma, anche se potrebbe essere doloroso, la telefonata di Katia è proprio quello stava aspettando. Non ha visto suo padre prima che morisse, non è stato al suo funerale e non torna in Sicilia dall’adolescenza, da quando partiva per trascorrervi brevi vacanze con Vincent.
Negli ultimi 10 anni, Andrea ha evitato di affrontare la scomparsa del padre. Questo viaggio, che gli si prospetta all’improvviso, è l’opportunità che cercava per fare i conti con un passato vicino. Ormai ha 27 anni ed è arrivato il momento di fare i conti e pace con quel padre fin troppo ingombrante. Forse è ancora in tempo.
Amenta accompagna come un bonario e rispettoso Caronte il giovane Schiavelli nell’inferno dei ricordi, tra momenti di dolorosa commozione e sessioni musicali ed altri ancora esilaranti, portandolo a conoscere le ultime persone che hanno voluto bene fino alla fine a Vincent, che gli sono state vicino quando lui invece, anche suo malgrado, era lontano. In quell’isola doppiamente “magica”, sia per il genitore sia ora per lui, che gli rivelerà molti aspetti della figura paterna sconosciuti ed inaspettati, esplode in tutti i sui mille pezzi quel “dolore del ritorno”, ben più forte di qualsiasi nostalgia.
Magic island è un film sulla ricerca della propria identità e sull’importanza delle proprie radici, sull’elaborazione di un lutto e sul senso ultimo della vita. Da recuperare.
Voto: 7
Paolo Dallimonti