Scheda film
Regia: Ferzan Ozpetek
Soggetto e Sceneggiatura: Federica Pontremoli, Ferzan Ozpetek
Fotografia: Maurizio Calvesi
Montaggio: Walter Fasano
Scenografie: Andrea Crisanti
Costumi: Alessandro Lai
Musiche: Pasquale Catalano
Italia, 2012 – Commedia/Fantastico – Durata: 105′
Cast: Elio Germano, Paola Minaccioni, Beppe Fiorello, Margherita Buy, Vittoria Puccini, Cem Yilmaz, Claudia Potenza
Uscita: 16 marzo 2012
Distribuzione: 01 Distribution
Tanti personaggi in cerca d’amore
Pietro (Elio Germano), giovane siciliano trasferitosi a Roma, di notte addetto alla preparazione dei cornetti e di giorno aspirante attore, prende in affitto un appartamento nell’elegante e storico quartiere di Monteverde vecchio, nonostante i dissensi di Maria (Paola Minaccioni), ingombrante e buffa cugina. Tutto sembra perfetto se non fosse che durante la ristrutturazione dei locali, Pietro nota la presenza di stravaganti coinquilini, vestiti in abiti d’altri tempi, visibili a nessun altro che a lui. Dopo una primo momento d’impasse, inizia a familiarizzare con loro, scoprendo che si tratta della compagnia teatrale Apollonio, scomparsa in circostanze misteriose nel 1943. Mentre prosegue tra alti e bassi la sua vita, instaura un rapporto intenso con questi curiosi personaggi, a tal punto che decide di aiutarli mettendosi sulle tracce dell’attrice Livia Morosini, un tempo vedette della compagnia, che ora vive sotto falso nome. Questa ricerca aprirà le porte ad una verità difficilmente confessabile…
Se già si era confrontato ne Le fate ignoranti con morti che, dopo la propria dipartita, risultavano ancora più vivi per il carico di menzogne che avevano lasciato a chi era rimasto e con presenze impalpabili in Cuore sacro, con questo nuovo Magnifica presenza, Ozpetek affronta la ghost-story attingendone a piene mani, in forma di smagliante e riuscita commedia. Tra le suggestioni inevitabili di un capolavoro come Fantasmi a Roma di Pietrangeli, quelle de L’Angelo sterminatore di Buñuel ed i riferimenti voluti dalla co-sceneggiatrice Pontremoli ai pirandelliani “Sei personaggi in cerca d’autore” (basti pensare a “Finzione! Finzione!… Ma quale finzione, realtà!” o considerando solo la coralità della vicenda), il film, permeato di forte ironia, è costantemente attraversato da una sottile e continua linea di tensione, permettendo così a protagonista e spettatori di familiarizzare con tutti i personaggi, rivivendo noi con loro il dramma dell’ingabbiamento temporale.
Mescolando numerose e varie tematiche (l’omosessualità, la guerra, l’arte, la bellezza, il teatro, Roma, la poesia, l’amore..) senza però perdere la bussola in questo gioco tra arti rappresentative – tranne un po’ nel finale, in cui non si riesce ad evitare quell’effetto di meraviglia nei “sopravvissuti” che fa tanto un Ritorno al futuro un po’ troppo fuori contesto – in una dissolvenza surreale e a tratti istrionica di attori che interpretano altri attori, il regista turco si dimostra ancora una volta eccellente ed amorevole direttore dei suoi protagonisti e “re-talent-scout”. In mezzo a molte conferme del nostro – e non solo – cinema ed a prestiti da altri settori dello spettacolo (il cantante lirico Ambrogio Maestri ed il televisivo Mauro Coruzzi in arte Platinette), recupera una divina Anna Proclemer alla quale, dall’alto dei suoi magnifici quasi novant’anni, affida il volto della misteriosa Livia Morosini, i cui occhi cattivi ed il ricordo amaro della propria irrinunciabile bellezza, ci ricordano la Clara Calamai trasformata in serial killer da Dario Argento nel suo Profondo Rosso.
Intitolandolo inizialmente al plurale, gli autori hanno infine voluto prediligere il ruolo del bravissimo ed insostituibile Elio Germano quale strana e “magnifica presenza”, aspirante intruso in un mondo di attori che l’arte ha ferito, fino ad ucciderli, consegnandoli per sempre all’immortalità.
Voto: * * *½
Paolo Dallimonti e Chiara Nucera
