L’ultimo lavoro di Nichols, inizia cosi:due uomini scuri in volto sono sul sedile anteriore di una vecchia auto malconcia. Gli uomini hanno delle pistole. Nel sedile posteriore c’è un misterioso ragazzo col degli occhiali….quando vengono rimossi, succedono cose strane…
Il film in concorso alla Berlinale 2016 ha diviso nettamente la critica e anche il pubblico.
Parte della critica l’ha stroncato, per l’andamento ambiguo e ondivago, e a tratti stravamente. Gran parte del pubblico l’ha trovato scombinato e poco fruibile.
Ma qual’è la chiave di lettura di questo film?
Che cosa, esattamente, sta succedendo? Chi sono i protagonisti? Chi li sta perseguendo, e perché? inizialmente tutto è un mistero assoluto…
Il regista lentamente, ma inesorabilmente, evoca con cautela uno stato d’animo di paranoia, di un mondo in cui gli eventi stanno chiudendo percorsi di fuga poco comprensibili.
Il mood è di somma importanza in questo film, anzi E’ il film. Ed è uno stato d’animo progettato per mantenere il pubblico fuori equilibrio e sul bordo fino alla fine.
La recitazione è di prim’ordine, con Michael Shannon eccellente come padre determinato a salvare il figlio.
Joel Edgerton è l’altro uomo in macchina, il miglior amico del padre sempre con una pistola. Nel ruolo del bambino, Jaeden Lieberher.
La prova ottima di attori si completa grazie a Kirsten Dunst, madre ansiosa del misterioso bambino Alton, Adam Driver è un agente del governo incuriosito dalla capacità del ragazzo.
Le immagini possono ricordarei “X-Files” dei tempi d’oro. Soprattutto nell’incedere lento e misterioso. La verità è la fuori che ti aspetta. Sta allo spettatore avere la pazienza di cercarla e aspettarla. Lecito anche non volere stare al gioco, però il finale è veramente visionario e memorabile e vale l’attesa…
Vito Casale