Scheda film
Regia: Valeria Golino
Soggetto e Sceneggiatura: Francesca Marciano, Valeria Golino e Valia Santella
Fotografia: Gergely Poharnok
Montaggio: Giogiò Franchini
Scenografie: Paolo Bonfini
Costumi: Maria Rita Barbera
Suono: Emanuele Cecere
Italia/Francia, 2013 – Drammatico – Durata: 96′
Cast: Jasmine Trinca, Carlo Cecchi, Libero De Rienzo, Vinicio Marchioni, Iaia Forte, Roberto De Francesco, Barbara Ronchi
Uscita: 1° maggio 2013
Distribuzione: BIM
La tua fine è il mio inizio
Facciamo la conoscenza di Irene (Jasmine Trinca), nome di battaglia Miele, da una porta a vetri, di quelle lavorate che poco lasciano intravedere. La sentiamo tranquillizzare i suoi astanti prima di lasciarli soli per pochi minuti. Quindi esce dalla stanza, alle mani guanti in lattice, e si rilassa in preparazione al seguito ascoltando musica dal suo iPod.
Irene, nome di battaglia Miele, lavora per un’associazione clandestina che si occupa di praticare il suicidio assistito su facoltosi malati terminali, facendo avanti e indietro tra Italia e Messico, per andare a comprare un potente quanto letale barbiturico per uso veterinario ormai qui fuori prontuario.
La doppia vita di Irene, nome di battaglia Miele, subisce una battuta d’arresto quando le viene presentato un nuovo cliente, l’ingegner Grimaldi (Carlo Cecchi), che vuole porre fine alla propria vita non perché malato, ma depresso. La reazione della ragazza è inizialmente di sdegno e di ribellione, poiché nel suo lavoro ci sono regole – “Non sono un sicario!” – che questa nuova situazione sembra sovvertire. Ma pian piano la frequentazione con Irene, nome di battaglia Miele, sarà per l’uomo motivo di riflessione, come anche per la giovane…
Raramente un esordio italiano nel lungometraggio è stato più ostico e programmaticamente scomodo e questo è uno dei motivi per cui il film di Valeria Golino già ci piace. Un altro, non indifferente, è perché l’attrice, ultima di una sempre più lunga lista di suoi colleghi che non resistono alla tentazione di passare al di là della barricata, ossia dietro la macchina da presa, si guarda bene dal restarci davanti, curando “solo” la regia, rifuggendo il benché minimo cammeo e facendosi aiutare in fase produttiva dal compagno (e naturalmente collega) Riccardo Scamarcio.
Il tema, in un paese più che cattolico come il nostro, è di quelli difficili, un baratro che eleva all’ennesima potenza la lunghezza del passo del debutto. La Golino, liberamente ispirandosi al romanzo di Mauro Covacich “A nome tuo” ed a “Vi perdono” di Angela Del Fabbro (pseudonimo dello stesso scrittore) e sceneggiando in compagnia di altre due donne, Valia Santella e Francesca Marciano, ci mostra passo dopo passo dettagli maggiori del lavoro di Irene, nome di battaglia Miele, sprofondandoci nel suo inferno interiore truccato da paradiso, ma evitando accuratamente elementi “pornografici” o voyeuristici. Quelli li riserva alla vita della giovane, mostrandoci come i suoi rapporti sessuali occasionali, l’ossessione per le immersioni (in quell’acqua fonte di vita ma al tempo stesso luogo di morte) e la musica sempre nelle orecchie l’aiutino a sentirsi sempre ed ancora una volta viva.
E se pure la pellicola zoppica in qualche punto, soprattutto a metà, il finale, non lieto ed apparentemente ridondante e didascalico, in fondo arriva come l’unico possibile e, nell’altrettanto prevedibile ultimissima scena, un alito di vento vitale riallaccia i nodi col passato prossimo, rendendogli giustizia.
Irene in greco significa pace, il Miele addolcisce ogni cosa, morte, ossia pace eterna, compresa: anche in piccolissimi dettagli come questi traspare la forza di una nuova autrice appena nata.
Un film coraggioso ed estremamente coerente, che nella forza delle sue idee e nel carisma dei suoi due attori principali, sui quali sembra scritto a pennello, trova la conferma della propria ragione d’esistere. Uno degli esordi più promettenti di quest’anno, quello di una regista che ha veramente qualcosa da dire.
Voto: * * *½
Paolo Dallimonti
Clip – Seduzione
Clip – Sono preoccupata per te
Clip – L’operazione è annullata
Backstage Valeria Golino
Backstage Jasmine Trinca
Backstage del film con un’intervista al produttore Riccardo Scamarcio