Domenica 25 ottobre un gruppo di 100 temerari ha letto per tutta la giornata i 100 canti della Divina Commedia di Dante. L’evento si è tenuto in Corso Como 10, dove un altro manipolo assai più ridotto di coraggiosi, ha organizzato questo incontro fra i milanesi e Dante. Il deus ex machina si chiama Alberto Cristofori, il quale ha ideato e organizzato l’evento, sobbarcandosi le spese con l’aiuto degli sponsor ma anche il rischio di un fallimento che, invece, e aveva ragione, ha sempre ritenuto improbabile.
Perché? Non per presunzione ma perché Milano ha da sempre molta più voglia di cultura di quanto non sembri e, infatti, la città che si appresta a salutare l’Expò ha risposto molto bene all’ iniziativa, occupando gli spazi di Corso Como 10 fin dal mattino. E già da quando l’iniziativa era stata annunciata via web c’era stata una buona adesione, con una partecipazione nutrita di sostenitori e di lettori interessati a sentire ancora una volta la Divina Commedia.
Alberto, però, non voleva avvicinare solo chi già conosce e ama Dante, ma voleva che chi non lo ha mai letto o lo ha fatto solo a scuola lo sentisse con 100 sfumature diverse ed è stato ripagato, credo, perché fra il pubblico ho notato di tutto. C’era chi si è portato una copia della Divina Commedia da leggere mentre ascoltava la voce di un lettore, chi non l’aveva mai letta, chi l’aveva solo studiata, e a volte odiata, e chi voleva sentirla in un contesto che era anche un po’ una festa dedicata a Dante.
La ricerca ampia della poetica di Dante Alighieri ha permesso di realizzare in Italia, quest’anno, diverse iniziative dedicate al poeta toscano, anche perché il 2015 ricorre il 750° anniversario della sua nascita. Ma l’idea di Cristofori è partita da un presupposto diverso: coinvolgere molte persone, 100 per leggere 100 canti, per fare incontrare chi legge con chi ascolta vivendo tutti assieme un’esperienza divertente e leggera, attraverso il percorso di un capolavoro immortale.
Fulvio Caporale