Scheda film

Regia e Soggetto: John Real (Giovanni Marzagalli)
Sceneggiatura: Adriana Marzagalli
Fotografia: Cristiano Carbè
Montaggio: Luca Pozzi
Scenografie: Maria Marzagalli
Costumi: Antonietta Sabbatella
Musiche: Marco Werba, Luca Balboni
Italia, 2011 – Horror – Durata: 100‘
Cast: Giovanna Mandalari, Alessia Leone, Andrea Galatà, Mara Sciuto, Enrico Sortino, Nela Lucic, Doriana La Fauci
Uscita: 9 marzo 2012
Distribuzione: Whiterose Pictures

 Argento nativo

Michela (Giovanna Mandalari) torna col marito (Andrea Galatà) nella sua Sicilia, nel paesino natio di Tudia, per un prestigioso posto di lavoro: dirigere una clinica psichiatrica. In quel luogo, anni prima, la madre perse la vita in circostanze misteriose: suicidio, si disse. Ma, come mette piede nella casa materna, inizia a sentire delle strane presenze intorno a lei e viene perciò mandata da una sua amica presso una sensitiva, che le conferma che una donna dai poteri malvagi, una “nativa”, le avrebbe scagliato contro una maledizione, la stessa che tormentò sua madre. Mentre una collega del marito sembra volerglielo portare via e due strane pazienti destano la sua curiosità, Michela dovrà scoprire chi e perché ce l’ha con lei, cercando di non impazzire…
Il giovanissimo regista John Real, al secolo Giovanni Marzagalli, si ispira a fatti veri – dice – e ad un’affascinante leggenda diffusa in Sicilia, quella delle “donne della notte” o “donne di fuora”, che farebbero la spola tra questo mondo e gli inferi, uscendo dal proprio corpo, per interrogare le anime dannate e predire il futuro. Grazie all’interessante spunto, l’autore realizza un film ineccepibile dal punto di vista registico, lanciando la suspense già a livelli elevati fin dall’inizio, dopo gli originali titoli di testa, riducendo lo splatter al minimo e puntando molto sul montaggio, i movimenti di macchina e sulla sceneggiatura dello stesso Real insieme ad Adriana Marzagalli. Tra docce e sottoletti teatri di strani accadimenti, Michela sembra così essere scissa tra un piano di realtà ed uno di presunta immaginazione, lasciandoci scivolare insieme a lei nel baratro della follia. Il film procede secondo il consueto schema del “whodunit” di stampo classico, ma con sfumature paranormali, anche se un vero delitto, a parte quello della madre, non c’è (ancora) stato, mentre il copione abilmente cerca di coinvolgere tra le sospettate tutte le donne che gravitano intorno alla protagonista, evitando accuratamente di tirare dentro la vera “colpevole”, già mostrata in precedenza e ad un certo punto dimenticata e quindi potenzialmente assolta. Anche le suadenti musiche dell’argentiano Marco Werba (e di Luca Balboni) provano a farci calare sempre più nella vicenda, fino a restarne in gran parte assorbiti.
Quello che proprio non funziona in Native è però la recitazione di alcuni attori, che fanno di tutto per ostacolare lo spettatore a coinvolgersi nella storia: il ridicolo involontario è in agguato ad ogni battuta di Michela e di qualche altro personaggio, in particolare i due poliziotti, assolutamente impresentabili. Ogni momento di tensione è così azzerato da dialoghi buttati via, che, nella loro sciatta interpretazione, distraggono il pubblico, inficiando la buona riuscita del film e rendendolo un’occasione sprecata. Auguriamo a Real/Marzagalli di incontrare alla prossima opera un cast meglio assortito.
Raro perché… è un film di genere ed in Italia non ha gran diritto di cittadinanza.

Voto: * *½

Paolo Dallimonti