Scheda film
Regia, Soggetto e Sceneggiatura: Susanna Nicchiarelli
Fotografia: Crystyel Fournier
Montaggio: Stefano Cravero
Scenografie: Igor Gabriel e Alessandro Vannucci
Costumi: Francesca Vecchi e Roberta Vecchi
Musiche: Gatto Ciliegia Contro il Grande Freddo
Suono: Franco Piscopo
Italia, 2017 – Drammatico/Biografico – Durata: 93′
Cast: Trine Dyrholm, John Gordon Sinclair, Anamaria Marinca, Sandor Funtek, Thomas Trabacchi, Karina Fernandez, Calvin Demba
Uscita: 12 ottobre 2017
Distribuzione: I Wonder Pictures

Povera Christa

Vita, morte e (pochi) miracoli di Christa Päffgen, in arte Nico, cantante, attrice e modella alla corte di Andy Wharol prima e dei Velvet Underground poi.

In realtà Susanna Nicchiarelli, al suo terzo film, si concentra sull’ultimo anno di vita, quel 1988, dell’artista tedesca, anno che la vide anche in Italia per uno sfortunato concerto ad Anzio, come mostra sullo schermo.

Documentatasi a fondo, consultando anche il di lei (e di Alain Delon, dicono le cronache, pur se mai lo riconobbe) figlio Ari Päffgen, la regista romana ha dalla sua una carta fondamentale: la bravissima attrice danese Trine Dyrholm, che abbiamo avuto modo di apprezzare in molti film in patria, da En Soap a A royal affair passando per Un mondo migliore di Suzanne Bier. La Dyrholm sposa completamente la causa e si cala anima, corpo e voce in Nico, regalandoci una performance virtuosistica ed assoluta cui si deve in gran parte la riuscita del film. Da segnalare anche lo splendido lavoro da lei fatto insieme con i musicisti del film, “Gatto Ciliegia Contro il Grande Freddo”, band feticcio della Nicchiarelli.

Amata, odiata, anche da se stessa, la Nico al suo ultimo, inatteso anno di vita è una artista discutibile, ma prima di tutto è un essere umano bisognoso di essere amato, ma soprattutto di amare. Ama la musica, ama suo figlio, ma il mondo là fuori in fin dei conti le fa paura e forse è meglio rifugiarsi nei propri demoni e nelle droghe che li alimentano, che forse sono più consolatori.

Susanna Nicchiarelli si riprende dal brutto scivolone de La scoperta dell’alba, dove, malgrado il buon soggetto offerto dal libro di Veltroni ed un interessante cast, non era riuscita ad esprimersi a dovere e conferma che, a parità di copione ed attori, anche qui notevoli, quello che serve a portare a casa un film riuscito è senza dubbio l’ispirazione. La regista di Cosmonauta ha fortemente creduto in questo progetto, è riuscita a coinvolgere grandi attrici – oltre alla Dyrholm ai cinefili non sfuggirà nel ruolo della violoncellista l’affascinante Anamaria Marinca, conosciuta in 4 mesi, 3 settimane, 2 giorni di Mungiu – ed ha affrontato il tutto in maniera molto personale. Non manca qualche momento un po’ sfilacciato, come la parentesi italiana, ma Nico, 1988 grazie alla sua interprete ed alla sua autrice si leva una spanna sopra il panorama cinematografico italiano, soprattutto grazie alla sua carica di internazionalità – è girato in inglese – e riuscirà senz’ombra di dubbio ad affrontare dignitosamente il mercato estero.

RARO perché… è un piccolo grande film incentrato su un periodo limitato di un personaggio molto particolare… non per tutti…

Voto: 7

VC PD