Scheda film
Regia: Luigi Cecinelli
Soggetto e Sceneggiatura: Luigi Cecinelli e Ivan Silvestrini
Fotografia: Claudio Zamarion
Montaggio: Alessandro Lucidi
Musiche: Riccardo Cimino e Giacomo Trovajoli
Suono: Candido Raini
Italia, 2013 – Commedia – Durata: 90′
Cast: Emanuele Propizio, Federico Costantini, Vincenzo Alfieri, Guglielmo Amendola, Maria Chiara Augenti, Serena Autieri, Paolo Calabresi
Uscita: 13 giugno 2013
Distribuzione: 01 Distribution
Un film girato a più manie
Mattia (Guglielmo Amendola) è affetto da narcolessia e nei momenti clou piomba in uno stato di sonno profondo; Augusto (Emanuele Propizio) non riesce a staccarsi da computer e dispositivi elettronici da internet-dipendente qual è; Leonardo (Federico Costantini) è un ossessivo compulsivo ed ha il terrore di ogni contatto; Guglielmo (Vincenzo Alfieri) è affetto dalla Sindrome di Tourette e nei momenti più impensati parte in catastrofici slanci di coprolalia.
I quattro ragazzi si incontrano d’estate nella clinica Villa Angelika dove, su gentile consiglio dei genitori, hanno deciso di curarsi i propri disturbi. Ma la stagione si prospetta lunga e insopportabile nel nosocomio, perciò rubano la lussuosa auto del primario e partono per uno spensierato viaggio alla volta di Ibiza.
Il quartetto, insieme ai genitori che danno loro la caccia, si renderà conto sì di non essere appunto normale, ma, nelle zue stranezze, di essere di gran lunga… “speciale”!
Luigi Cecinelli, dopo l’esordio qualche anno fa con Visions, mediocre horror/thriller d’exploitation (si inseriva nel filone inaugurato da Saw), cambia genere e si lancia nella commedia. Purtroppo il suo film ha il difetto di partire da una buona idea e di fermarsi subito dopo l’inizio, come pure quello di esaurire nei trailer diffusi per la promozione la maggior parte delle battute o situazioni divertenti. Un soggetto forte come questo, che avrebbe trovato migliore dignità in uno dei tanti cortometraggi diretti in passato dal regista, si fregia di personaggi troppo stereotipati e caratterizzati per reggere la durata di un lungometraggio: perciò le situazioni comiche che verranno ovviamente dalle parolacce improvvise del tourettico Guglielmo o dai bruschi abbiocchi del narcolettico Mattia o ancora dalle altre manie, già alla terza riproposizione lasciano davvero interdetti. Allo stesso modo i genitori messisi sulle loro tracce incappano in una serie di situazioni viste e riviste che a volte scivolano addirittura nel banale.
La struttura da road-movie non basta perciò a sostenere un film fiacco, come parimenti non l’aiutano neanche curiosi incontri quali quello col rustico Henry (un bolso Gérard Depardieu) o con donne troppo complicate. Il robusto cast infine allontana la pellicola dal disastro, pur essendo per metà di derivazione paratelevisiva e per l’altra delle solite facce di adulti che affollano ormai le commedie italiane.
La morale naturalmente è vecchia quanto il cucco: nessuno è normale ed alla fine i più sani risultano essere quelli che in partenza manifestavano maggiori problemi.
In contrapposizione al suo titolo, Niente può fermarci si arresta purtroppo molto presto, lasciando al pubblico ed al mestierante Cecinelli l’amaro in bocca di un’opera non riuscita.
Voto: 5 e ½
Paolo Dallimonti