Scheda film
Regia: Maurizio Zaccaro
Soggetto: Pietro Bartolo, Diego Da Silva, Maurizio Zaccaro e Monica Zapelli, liberamente tratto da “Lacrime di sale” di Pietro Bartolo e Lidia Tilotta con la collaborazione di Giacomo Bartolo
Sceneggiatura: Monica Zapelli, Maurizo Zaccaro e Imma Vitelli
Fotografia: Fabio Olmi
Montaggio: Paola Freddi
Scenografie: Gaspare De Pascali
Costumi: Laura Costantini
Musiche: Alessio Vlad
Italia, 2019 – Drammatico – Durata: 93′
Cast: Sergio Castellitto, Raffaella Rea, Linda Mresy, Valeria D’Obici, Fabio Bussotti, Thierry Toscan
Uscita in sala: solo 10, 11 e 12 agosto 2020
Distribuzione: Vision Distribution
Lampedusa e getta
Pietro Bartolo è il medico che coordina tutti i soccorsi ai migranti sbarcati a Lampedusa. Lo abbiamo conosciuto nel documentario di Gianfranco Rosi Fuocoammare. Uomo colto e preparato, forte e tenace, ma umile, è il prototipo di ogni eroe.
Traendo spunto da un racconto inserito nel suo libro, “Lacrime di sale”, scritto insieme a Lidia Tilotta, Pietro ha messo mano al soggetto del “suo” film insieme a Diego De Silva, lo stesso Maurizio Zaccaro e Monica Zapelli, scegliendo l’emblematica storia della ragazzina siriana separata dalla madre al momento dell’arrivo in Italia.
E affida il proprio volto a quello di un attore che è una sorta di garanzia: Sergio Castellitto.
Il problema fondamentale di Nour di Maurizio Zaccaro è che può essere apprezzato esclusivamente come contributo ad una più che giusta causa, poiché la sua visione e diffusione, in sala per tre giorni e poi dal 30 agosto su Sky, non potrà che aiutare a far conoscere a più gente possibile il triste e annoso problema degli sbarchi di migranti a Lampedusa.
Ma le virtù si fermano qui. Per il resto il film è di una piattezza sconcertante, possiede molto poco di cinematografico ed è soltanto un campione di fiction televisiva della peggior specie che punta a soluzioni troppo facili, con la lacrima spesso in agguato. Piatto e con personaggi monodimensionali e stereotipati al 100%, girato con inquadrature spesso in campo medio, non vale neanche l’interpretazione di Castellitto, del quale ricordiamo prove migliori.
È uno di quei casi in cui ci si domanda perché ci si sia ostinati a realizzare un’opera di finzione quando un documentario o una docu-fiction – benché Rosi abbia già detto molto sull’argomento – sarebbero stati più efficaci, facendosi forza di una realtà esibita e non ricostruita. Il quesito è retorico e la risposta la sappiamo già. Continuiamo a credere che il cinema sia ancora arte, la settima per la precisione, e, anche se la causa è non giusta, ma giustissima, non riusciamo a capacitarci del risultato. Lampedusa e le sue storie meritano di più.
Note: il film esce come evento nelle sale il 10, 11 e 12 agosto 2020 per poi arrivare in onda in esclusiva su Sky dal 20.
Voto: 5
Paolo Dallimonti