Scheda film

Regia: Giorgio Molteni
Soggetto e Sceneggiatura: Giorgio Fabbri
Fotografia: Angelo Stramaglia
Montaggio: Quentin De Fouchécout
Scenografie: Fabio Vitale
Costumi: Francesca Bocca
Musiche: Franco Eco
Suono: Daniele Guarnera e Stefano Agnini
Italia, 2011 – Commedia/Fantasy – Durata: 83′
Cast: Roberto Farnesi, Chiara Gensini, Giorgia Wurth, Michelangelo Pulci, Francesca Faiella, Davide Paganini, Ilaria Patané
Uscita: 11 luglio 2013
Distribuzione: Microcinema

Sale: 9

 Una notte per ritrovare se stessi

Guido è un architetto quarantenne che pensa solo alle donne e fare la bella vita, talmente superficiale da dimenticarsi di avere una figlia di sei anni, Arianna, che lo adora, nata da un matrimonio finito. Una sera in cui l’uomo è costretto a tenere la bambina, mentre è intento a fare dei lavoretti a casa, Arianna gli sparisce da sotto il naso. Dapprima pensa ad uno scherzo, poi pensa che se ne sia andata, ma la porta di casa è chiusa dall’interno. Infine chiama la polizia e gli risponde l’ufficio oggetti smarriti. Da qui cominceranno una serie di stranissimi vicissitudini che lo porteranno a Sonia, una misteriosa vicina di casa, che, forse, lo aiuterà a ritrovare sua figlia.
Giorgio Molteni dirige questo fantasy intimista all’italiana, Oggetti Smarriti, in cui un padre, egoista e distratto, deve fare i conti con i fantasmi del suo passato e con le sue debolezze nel giro di una notte. Una bambina che andando nella stanza da letto sparisce letteralmente e l’appartamento che si trasforma così in una sorta di labirinto in cui il vero dilemma da decifrare è assolutamente personale. Ciò che rende paradossale e al di là di ogni credibilità questo film è il continuo parallelo tra la figlia scomparsa e gli oggetti che, nella vita quotidiana, per distrazione o altro, di continuo perdiamo. Ma non è solo questo. La storia manca di ogni tipo di base, linearità o motivazione e il nascondersi dietro la frase “è un fantasy” non basta, anzi peggiora ulteriormente le cose.
Il cast scelto, poi non aiuta di certo un progetto già di per sé partito male: Roberto Farnesi interpreta, nel peggiore dei modi, questo padre prima completamente assente e poi, quasi all’improvviso, modello, Giorgia Wurth si cimenta addirittura nel doppio ruolo della madre devota e della centralinista spiritosa dell’ufficio oggetto smarriti e Chiara Gensini che, a parte la bellezza, rende ancora più incomprensibile il personaggio della vicina di casa/angelo custode. Se poi vogliamo considerare anche l’intervento del comico Michelangelo Pulci, voce narrante del film, possiamo solo immaginare il livello della recitazione del prodotto.
Oggetti smarriti, nelle sale dall’11 luglio, è un fantasy fatto male, che tende a virare verso la commedia ma non riesce assolutamente a far ridere e prova come in Italia si facciano troppi film che non hanno alcun motivo di esistere. 

Voto: 2

Giada Valente

 #IMG#Lost & found

«L’ultima mia proposta è questa: se volete trovarvi perdetevi nella foresta» (“Per le spicce”, Giorgio Caproni).
Guardando Oggetti smarriti di Giorgio Molteni scopriamo come la foresta indicata da Caproni possa essere l’ignoto spazio profondo del nostro essere, la foresta dei nostri pensieri, del nostro rimosso, di quello che non si è ancora affrontato e che prima o poi va attraversato proprio come una foresta se si vuole ritrovare la strada.
Protagonista di questo viaggio è Guido (Roberto Farnesi), un architetto affermato, di bell’aspetto e amante della bella vita. In superficie tutto è bello e perfetto, ma l’imprevisto è dietro l’angolo e accadrà quando meno se lo aspetta. Partendo da un soggetto decisamente originale, Oggetti smarriti ci suggerisce come la temporanea perdita di un oggetto – o di qualcuno – possa portare alla perdita di orientamento in quella gabbia che ci si costruisce (forse) anche senza accorgersene.
Ci si può dimenticare di una figlia? La risposta è sì e i fatti di cronaca ce lo dimostrano! Premettendo che dietro a questa domanda-risposta non c’è una condanna neanche tramite il riferimento all’attualità, notiamo come il gioco narrativo messo in campo da Fabbri sotto forma di commedia con sfumature dal fantasy e dal thriller ci porti a riflettere sull’immagine che abbiamo di noi stessi, su quella che ci costruiamo, su quanto ci conosciamo e sui rapporti umani.
Guido ha avuto una figlia dalla sua ex moglie (Giorgia Wurth), ma è come se non esistesse nella sua vita finché la donna non gli piomba in casa chiedendogli di tenere la bambina per una sera (o meglio, mettendolo davanti al fatto compiuto). L’uomo non sa letteralmente come comportarsi, ha perso il conto della classe frequentata dalla piccola e scopre che è celiaca solo dopo averle imposto la pizza per cena. Mentre padre e figlia giocano a chi trova prima il cacciavite (smarrito anch’esso), Guido perde sotto il naso la bambina nonostante la porta blindata non risulti aperta. Al momento della scomparsa della piccola Arianna (Ilaria Patanè), Molteni ci inquadra una presa d’aria, quasi a voler giocare con lo spettatore, come se davvero la bambina possa esser svanita lì. Nel flusso di ricordi di Giorgio ricolleghiamo momenti visti nei primi minuti, istanti di un passato (sottolineato dalla resa fotografica) ancora molto vivo e portatore di sofferenza per l’architetto.
Con un colpo di scena che ha il sapore dell’assurdo, la commedia si tinge di nuovi colori, il 113 è collegato all’ufficio oggetti smarriti e il confine tra mondo reale e inconscio è davvero labile. Per l’uomo in preda al panico si apre un universo parallelo abitato dall’operatrice/intermediatrice (non a caso interpretata sempre dalla Wurth) e dall’operatore (Alessandro Bianchi) che cerca di soccorrerlo seguendo il metodo delle 7 regole.
Ci sembra il momento giusto per richiamare l’attenzione su una figura chiave di Oggetti smarriti: il narratore onnisciente (un bravissimo Michelangelo Pulci), il quale, oltre a scandire e illustrarci (sin dall’incipit) le regole per ritrovare l’oggetto smarrito, conferisce ritmo a una scrittura che in alcuni punti perde di incisività, soprattutto quando fa il suo ingresso Sofia (Chiara Gensini), la misteriosa vicina di casa e anello debole che rende meno plausibile la messa in scena del mondo parallelo.
Il regista ligure, guidato dalla linea drammaturgica, traccia stilisticamente il passaggio dalla realtà alla fantasia immergendo il suo protagonista e noi in un limbo dove i tempi narrativi – a tratti – si dilatano un po’ troppo e non sempre ci sono le giuste note musicali a riempire i vuoti.
Vanno riconosciute la difficoltà nel girare un film che parte da quest’idea “stramba” e la coraggiosa scelta di girarlo quasi completamente tra le mura di una casa cercando di calibrare la dimensione narrativa virtuale. Tenendo conto di questi fattori, va dato merito a Farnesi di aver saputo interpretare in modo convincente la sensazione di disorientamento che Giorgio prova – a dimostrazione di come, a volte, sia solo un pregiudizio pensare che un attore di fiction non possa essere all’altezza del grande schermo.
Di fronte a un’ambientazione per lo più in interni, non possiamo esimerci dal sottolineare la location scelta: la vecchia Darsena di Savona, un luogo non molto frequentato dal cinema italiano contemporaneo, ma che, insieme ad altri scorci liguri, si è ben prestato visivamente a questa storia.
“Bisogna perdersi per ritrovarsi”. Una frase retorica? No, una pillola di saggezza che trova riscontro nella vita vera, una caccia al tesoro in cerca dell’oggetto smarrito, dove l’oggetto smarrito numero uno potresti essere tu!
Premiato con l’ANEC AWARD Generator +18 al Giffoni Film Festival 2011, Oggetti smarriti è un altro film dignitoso frutto del cinema indipendente, degno di esser sostenuto e visto in una sera d’estate. 

Voto: 6

Maria Lucia Tangorra

 Conferenza stampa – Roma

Si è tenuta presso il cinema Barberini di Roma la Conferenza Stampa del film di Giorgio Molteni, Oggetti Smarriti, nelle sale dall’11 luglio. La pellicola racconta la storia di un padre che perde la figlia nel suo stesso appartamento. Per ritrovarla dovrà far pace con il suo passato e farsi aiutare da un misterioso ufficio oggetti smarriti.
Presenti all’incontro con i giornalisti, il regista ed il cast, Roberto Farnesi, Giorgia Wurth, Chiara Gensini, Michelangelo Pulci e Davide Paganini.
Prende la parola Giorgio Molteni che spiega così il suo film: “Questo film nasce da un processo lungo ma nasce soprattutto dal mio incontro con questa sceneggiatura che mi ha conquistato. Io ci ho messo la mia esperienza e la mia passione in questo progetto e questo è il risultato. Tutto è venuto molto naturale, anche con il cast, ho avuto molta libertà nella scelta e loro hanno sposato questa commedia che è un misto di fantasy e sovrannaturale senza forzature. Voglio ricordare che poi questo è un film indipendente, non abbiamo avuto sovvenzionamenti se non quello della Film Commission Genovese che abbiamo molto apprezzato”.
#IMG#Intervengono gli attori, a cominciare da Giorgia Wurth: “In questo film è molto sottile il baratro tra realtà e non e mi sono sentita molto affine a questi personaggi che si perdono perché io perdo tutto, di continuo. Quindi voglio fare i complimenti allo sceneggiatore, Giorgio Fabbri, per aver captato questo senso di smarrimento”. È il turno del protagonista maschile Roberto Farnesi: “Era una sfida per me, non era un ruolo facile e più volte mentre lavoravo mi chiedevo che direzione stesse prendendo il film. Io ho scelto di trasmettere una sensazione di angoscia perché mi sembrava la più plausibile”. Infine prende la parola Michelangelo Pulci, comico di Colorado Cafè: “Ciò che mi premeva, riguardo al mio personaggio, era di non renderlo troppo noioso, di non fare il Gerry Scotti della situazione. Poi il ruolo che interpreto in questo film, dato che lo abbiamo girato un paio di anni fa, mi ha ispirato il personaggio del politico che perde la memoria che sto facendo adesso”.

Dalla nostra inviata Giada Valente

Clip – Salve, questo è l’ufficio oggetti smarriti con Roberto Farnesi e Giorgia Wurth
Clip – Ho avuto un imprevisto con Roberto Farnesi e Ilaria Patanè

Clip Giochiamo? – con Roberto Farnesi e Ilaria Patanè
Clip Ufficio Oggetti Smarriti – con Michelangelo Pulci nel ruolo del Narratore
Clip Quanto spesso vi capita di perdere degli oggetti
Clip Per una volta fai il padre
Trailer