Che cosa ci si deve aspettare oggi da un action-thriller? Originalità, buone interpretazioni, e una sceneggiatura solida ci verrebbe da rispondere. Purtroppo come in tutto anche nel cinema, nulla si crea e nulla si distrugge, e “Out of time” ultimo film di Carl Franklin si inserisce nella categoria dell’”accade tutto a me” con Denzel Washington quasi involontario capro espiatorio di un complotto che si svolge alle sue spalle.
Siamo in Florida, a Banyan, dove Matt Lee Mathlock, capo della polizia della cittadina, esercita la sua routine quotidiana. Mai nulla di interessante accade, niente che Mathlock non possa gestire con la mano sinistra. Separato dalla moglie, ma non divorziato, non trova nulla di meglio da fare che avere un’amante che “visita” durante le serate di servizio con qualche piccola scusa. Purtroppo il marito della donna la picchia violentemente e allo stesso tempo la coinvolge in un piano perfetto per fare soldi e incastrare lo sprovveduto poliziotto. Quando Mathlock se ne accorge è troppo tardi e gli indizi per la presunta morte dei due, in un incendio doloso, conducono tutti a lui.
Denzel Washington riesce a sorreggere sulle sue spalle tutto il film, caratterizzato da una sceneggiatura con diverse falle. Le coincidenze e le soluzioni, con le quali Mathlock riesce a sfuggire alla cattura, hanno dell’incredibile. La sfiga si abbatte su di lui, ma ogni volta, quando tutto sembra perduto, l’ultimo secondo è quello buono per riuscire a scamparla. Carl Franklin, regista di mestiere, ha in mano un film da cui riesce a tirare fuori il meglio, visti i presupposti. La messa in scena è solida, sebbene inflazionata da campi e controcampi per rendere l’azione più concitata e lasciare sempre una via di scampo al protagonista. Difficile, comunque, fare di meglio con uno script di questo tipo.
Come anticipato gli attori sono la parte migliore del film, e, oltre al solido Washington, sono da notare l’amante Sanaa Lathan, che vive nel conflitto personale dell’amore per Mathlock e il vincolo “maledetto” con il marito, e la bellissima Eva Mendes, detective della criminale innamorata totalmente del marito Mathlock a dispetto delle apparenze.
“Out of time” è il classico thriller prevedibile che si lascia vedere senza pretese e senza sorprese.
Quando il protagonista riesce a cancellare le proprie tracce, non meravigliatevi, è la finzione del cinema, i buoni vincono sempre. Se accadesse a voi il meglio che potrebbe accadervi è di essere condannati all’ergastolo.
Mattia Nicoletti