Una delle più grandi preoccupazioni del mondo moderno è quella della sicurezza: la gente spende milioni per sistemi d’allarme, armi, sistemi antintrusione, e case in zone sicure, in uno sforzo di ottenere un senso di sicurezza per le proprie famiglie. I recenti eventi mondiali hanno scosso profondamente molte persone, e il senso di sicurezza di molti è stato distrutto dalla realtà della violenza insensata. Nel nuovo film “Panic Room”, Meg Altman (Jodie Foster) è una donna che sta divorziando dal suo facoltoso e adultero marito, acquista una nuova casa a New York, dove crede di poter iniziare una nuova vita e occuparsi della sua bambina Sarah (Kristen Stewart). Una delle caratteristiche uniche della sua nuova casa è che ospita una camera del panico, una stanza nascosta che permette agli abitanti di nascondersi in sicurezza da qualsiasi intruso nella casa. Durante la prima notte però, Meg è spaventata da tre figure che vede muoversi per la casa nei monitor di sicurezza. Afferrando in fretta Sarah, Meg si precipita nella camera del panico e ci si chiude dentro. Pare che i tre intrusi stiano cercando una cassaforte localizzata proprio nella camera blindata, e non sospettano che ci sia ancora qualcuno all’interno.
I malintenzionati sono guidati da Junior (Jared Leto), un tipo nevrotico che tenta di derubare la cassaforte per raccogliere l’eredità lasciata dal nonno, Burnham (Forest Whitaker), un esperto in sicurezza che lo segue per sconfiggere i sistemi d’allarme e aprire la cassaforte, e Raoul (Dwight Yoakam), un cattivo che causa più di un ripensamento al gruppo e che si dimostrerà, ben presto, molto pericoloso. Ciò che segue è un gioco del gatto col topo, col gruppo che cerca di tirar fuori Meg e Sarah dalla stanza per poter prendere ciò che vogliono.
Temendo per sé, Meg combatte gli intrusi in una battaglia per la propria sicurezza. Il film è diretto da David Fincher, che ha realizzato dei lavori incredibili con “Fight Club” e “Seven”, e che sembra un po’ incerto in questa pellicola. Il suo stile visivo distintivo è evidente nell’aspetto della casa, nell’oscurità che avvolge i personaggi, e l’evidente attenzione ai dettagli in ogni scena. Quello che manca è il senso di tensione; la Foster e Whitaker sono grandi, ma gli vien dato poco da fare al di là di qualche situazione di intrusi-in-una-casa e senza grossa suspence, il film scorre un po’ piatto. Anche nei momenti di pericolo, il pubblico non è mai preso dalla situazione come il tipo di film richiederebbe. Il grosso problema è il personaggio di Meg, poichè è troppo intelligente per i tre avversari, ed è sempre un passo avanti a loro, possedendo anche delle inspiegate e notevoli nozioni pratiche di scienza ed elettronica che usa per contrastare i cattivi. Un’altro fatto un po’ inspiegabile è la storia di Burnham: Junior gli spiega che ha bisogno di quei soldi e deve essere partecipe al furto, tira in ballo la sua famiglia, ma la motivazione non verrà mai spiegata, anche quando inizia a chiedersi cosa stia facendo il gruppo. Ciò nonostante, il film ha alcuni momenti d’intrattenimento, ma c’è poco da fare: si regge sulle spalle della Foster anche se non è abbastanza per farlo emergere dal mucchio degli ordinari thriller.
Cass|us (da IAC)