Scheda film
Regia: Barry Levinson
Soggetto, sceneggiatura: Debora Cahn, John C. Richards
Fotografia: Marcell Rév
Montaggio: Ron Patane, Brad Turner
Scenografia: Karen Schulz Gropman
Costumi: Rita Ryack
Musiche: Evgueni Galperine Sacha Galperine
Suono: Lawrence Zipf
USA – 2018. Drammatico Durata: 105’
Cast: Al Pacino, Riley Keough Kathy Baker, Greg Grunberg, Annie Parisse, Kenneth Maharaj, Michael Mastro
L’orco del college
Un uomo in vestaglia s’aggira nel ventre asettico di un ospedale non riuscendo a trovare la sala dove verrà sottoposto a un esame estremamente delicato. L’uomo è l’ultra ottantenne Joe Paterno, leggendario ex – coach di football della Penn State university, college per il quale ha lavorato per oltre cinquant’anni, conducendolo alla vittoria di oltre 400 partite. Paterno si è reso anche protagonista di uno scandalo accademico fra i più abietti, avendo, con la complicità dei vertici dell’Università, insabbiato gli oltre dieci anni di abusi sessuali che il suo vice – Jerry Sandusky – perpetrò ai danni di minori disagiati, entrati a fare parte del progetto di aiuto “The Second Mile”.
Non una pellicola dedicata allo sport della palla ovale, per la quale Pacino aveva già interpetato il burbero coach D’amato in Any Given Sunday di Oliver Stone, bensì un film sul significato che si deve alla parola informazione, in una sorta di “Caso Spotlight” applicato al mondo dello sport e dei colleges. Questa volta l’italo-americano di New York decide di portare sul piccolo schermo la storia di un altro paisà. Un uomo stimato, riverito e apprezzato nello sport e nella didattica come solo ai grandi è concesso: JoePa, alias Joe Paterno, icona del college football al punto che una sua statua, indicante il cielo della Pennsylvania fu eretta davanti al Beaver Stadium dove da oltre cinque decadi evoluiscono I Nitty Lions della Penn State, college al quale Paterno ha dedicato tutta la sua carriera.
Una volta assorbita questa sbornia d’informazioni, dimenticate la patina dorata sotto la quale il coach è stato celebrato, e vedetelo in vestaglia attraverso il viso di al Pacino il quale, grazie al regista Barry Levinson, autore di numerose pellicole da Oscar e di blockbuster, ci fa entrare nel ventre di un’istituzione malata, dove l’orco ha le sembianze rassicuranti di un’associazione filantropica con sede nel college e i complici sono tutti coloro che, Paterno incluso, decisero di tacere. Il regista di Rain Man, dopo il precedente film TV dedicato a Jack Kevorkian, alias il Dottor Morte, si trova nuovamente a dirigere Pacino donandogli ancora il comando delle operazioni. Fidandosi del suo trasformismo e della sua capacità mimetica assolutamente pefetta. Il risultato è, grazie anche al lavoro di una reporter, impersonata da Riley Keough, nota per il serial The Girlfriend Experience, un chiaro atto di accusa nei confronti di un allenatore e professore che preferì tacere per quieto vivere e per non rovinare la sua carriera. Un film che però se non fosse per la vicenda narrata e per l’intepretazione di Pacino si potrebbe tranquillamente classificare come una sorta di docu-drama di buon livello ma senza il pathos di una grande pellicola.
Note: Negli Stati Uniti il film è andato in onda il 7 aprile 2018 su HBO, mentre in Italia è stato trasmesso il 31 maggio 2018 su SKY Cinema Uno, ma NON è MAI uscito in sala.
Voto: 6 e ½
Ciro Andreotti