Scheda film
Regia: Jérôme Enrico
Soggetto: Bianca Olsen
Sceneggiatura: Bianca Olsen, Laurie Aubanel, Cyril Rambour, Jérôme Enrico
Fotografia: Bruno Privat
Montaggio: Antoine Vareille
Scenografie: Christohe Thillier
Costumi: Agnès Falque
Musiche:Michel Ochowiak
Suono: Rafael Sohier,Brunon Reiland
Francia, 2013 – Commedia – Durata: 87’
Cast: Bernadette Lafont, Carmen Maura, Dominique Lavant, Françoise Bertin, André Pervern, Ismael Dramé, Jean-Batipste Anoumon, Axelle Laffont, Paco Boublard, Mahamadou Coulibaly, Kemel Laaadaili, Aymen Saidi, Soufiane Guerrab, Samir Trabelsi, Alexandre Aubry, Pascal N’Zoni, Lionel Astier, Mathias Melloul, Miglen Mirtchev, Philippe Du Janerand
Uscita: 6 giugno 2013
Distribuzione: Moviemax
Le amiche di nonna Spinello
Paulette (Bernadette Lafont) è nel “ fiore” della terza età. E’ misantropa, razzista, feroce, vendicativa… e costretta a tirare avanti con 600 euro al mese.
Vedova ormai da dieci anni, vive in un appartamento all’interno di un fatiscente e malfamato condominio nelle banlieues parigine. La Paulette di una volta, quella che gestiva una pasticceria di successo, è ormai un lontano miraggio. Ciò che ne resta è la foto del defunto marito e tanti debiti da pagare.
Ostile nei confronti dei cinesi che hanno rilevato la sua pasticceria, quanto nei confronti del genero e del nipote di colore, Paulette non risparmia nessuno. Vive da sola, arraffando dove può avanzi di cibo e limitando i contatti sociali alle sole amiche con le quali una volta a settimana si vede per una partita a carte.
Un giorno però qualcosa cambia: esiste un modo semplice e innovativo per far quadrare i conti, e l’anziana signora, che non ha mai perso la sua indole da imprenditrice, non se lo fa scappare! E’ così che in men che non si dica la spregiudicata Paulette si mette in affari con un’associazione criminale che spaccia marijuana. E lo fa a modo tutto suo, fidelizzando la “clientela”e allargando il mercato. Le madeleine “da sballo” di nonna Spinello diventano così quasi una leggenda, tanto che la donna è costretta a coinvolgere come aiutanti anche le sue amiche.
La nuova attività rappresenta un inaspettato punto di svolta nella vita di Paulette, non solo dal punto di vista economico, ma anche e soprattutto nelle relazioni umane. Confessandosi in chiesa da don Battista (il prete di colore che a sua detta “meriterebbe di essere bianco”), l’instancabile signora ammette infatti di star cambiando. Non prova più odio nei confronti dei “musi gialli e degli sbuccia banana”, si è rappacificata con il genero, ha riscoperto un profondo amore nei confronti del nipotino.
Proprio quando Paulette e le sue amiche pensavano di essere arrivate al capolinea, al punto in cui la vita non può più regalare loro sorprese, un’attività assurda e paradossale regala loro nuova gioia di vivere, catapultandole in una nuova giovinezza.
Una commedia frizzante e travolgente dal primo all’ultimo minuto, nella quale elementi paradossali e surreali si mischiano con situazioni quanto mai realistiche e attuali. Indubbiamente il film si inserisce in quel filone di commedie francesi , come Giù al nord, Quasi amici o Le donne del sesto piano, che sono riusciti a superare i confini francesi conquistando anche il pubblico italiano per la loro semplicità e la loro comicità spontanea e mai artefatta.
Insomma una comicità, quella di Paulette, sana e genuina, tipicamente alla francese. Il merito di certo non è solo dei dialoghi accattivanti e di una trama incalzante, ma anche della bravura del cast. Bernadette Lafont interpreta con grande espressività una Paulette che ha tutti i tratti salienti del misantropo della commedia classica, primo fra tutti il “dyskolos” di Menandro. Carmen Maura, Dominique Lavanant, e Françoise Bertin rappresentano delle ottime spalle, perfettamente in sincronia fra di loro. Quanto alla “banda degli spacciatori”, di certo da apprezzare è la spontaneità e la naturalezza della loro recitazione.
Nel complesso possiamo dire che la commedia adempie perfettamente al suo compito: 87 minuti di pausa dai pensieri e dalle preoccupazioni quotidiane attraverso una storia semplice e dall’umorismo travolgente.
Voto: 8
Elisa Arbia