Scheda film
Regia: Fausto Brizzi
Soggetto e Sceneggiatura: Fausto Brizzi, Marco Martani, Federica Bosco
Fotografia: Marcello Montarsi
Montaggio: Luciana Pandolfelli
Scenografie: Maria Stilde Ambruzzi
Costumi: Monica Simeone
Musiche: Bruno Zambrini
Suono: Marco Fiumara
Italia, 2013 – Commedia – Durata: 94′
Cast: Francesco Mandelli, Loretta Goggi, Chiara Francini, Claudia Zanella, Marina Rocco, Valeria Bilello, Lucia Poli
Uscita: 24 gennaio 2013
Distribuzione: 01 Distribution
Femmine contro il maschio
Tanto tempo fa qualcuno disse testuali parole: “Per ogni uomo esistono sette donne”. C’è chi quelle parole le ha interpretate nel migliore dei modi e chi, al contrario, ha provato sulla propria pelle gli effetti devastanti che ne possono derivare. Uno di questi è Andrea, l’unico maschio in un’ingombrante famiglia al femminile. Tutte le sue fidanzate sono state messe in fuga dalla presenza invadente di mamma, nonna, sorelle e badante, ma quando si innamora di Giulia, per evitare che questo si verifichi per l’ennesima volta, Andrea finge di essere orfano.
Si può sintetizzare con queste poche righe il già esile plot che anima lo script della nuova pellicola di Fausto Brizzi, nelle sale a partire dal 24 gennaio con il titolo – non di canora memoria – Pazze di me. Parafrasando un altro titolo brizziano, si potrebbe parlare in questo caso di “Femmine contro il maschio”. Però, prima di avventurarsi nei meandri di un’analisi più o meno approfondita, c’è da annotare il fatto che l’ultima fatica dietro la macchina da presa di Brizzi rappresenta allo stesso tempo il ritorno nella scuderia 01-Rai Cinema (che lo distribuisce in 600 copie) e alle storie corali, quelle che hanno segnato gran parte della sua filmografia.
Va detto in primis che il settimo lungometraggio del regista e sceneggiatore romano non è di quelli per i quali ci si possa entusiasmare più di tanto, ma quantomeno non scivola nel baratro della mediocrità come l’orripilante Com’è bello far l’amore che lo ha preceduto a quasi un anno di distanza. Per Pazze di me si affida a un corposo e variegato parco attrici per dare il là alla più tradizionale delle commedie degli equivoci, con quella spolverata abbondante di popolare al quale oggigiorno è davvero difficile rinunciare. Purtroppo, anche se si rischia di essere ripetitivi, l’alchimia dei toni e dei registri che tanto aveva convinto in Notte prima degli esami, sembra ormai solo un’allucinazione nel deserto, nonostante Femmine contro maschi ed Ex abbiano in qualche modo riproposto alcuni degli elementi che hanno fatto la fortuna del film del 2006. Il che non è tuttavia sufficiente a risollevare le sorti di un’operazione che sopravvive grazie a folate ironiche e a una mezza dozzina di scene che strappano qualche sorriso: dall’esplosione della due cavalli all’abbandono sull’altare di Beatrice, dalla visita veterinaria al bulldog da parte di Giulia al test di gravidanza nello studio medico.
Il risultato è che si ride a singhiozzo, vuoi per la minestra riscaldata di situazioni comiche servita alla platea, vuoi per un menù a base di battute che va spesso fuori bersaglio. La scrittura del duo Martani-Brizzi continua il suo percorso involutivo, con sporadiche risalite che fanno però ancora sperare in un ritorno di fiamma. Qui l’intuizione degna di nota è quella di aver affidato tutti i ruoli comici alle donne, solitamente relegate a spalle o vittime sacrificali dell’universo maschile nella stragrande maggioranza delle commedie a tutte le latitudini. L’ensemble da parte sua risponde positivamente all’iniziativa, costringendo il protagonista a subire tutto e a rimbalzare la follia delle donne che la circondano. Ne viene fuori una “fauna” che riflette sullo schermo il meglio e sopratutto il peggio che una donna può offrire. Ciò può portare però a qualche problemino e allora, per evitare accuse di misoginia, gli autori si affidano a Federica Bosco, scrittrice conosciuta per i suoi romanzi e manuali tutti al femminile, scongiurando per fortuna un pericolo che è sempre nascosto dietro l’angolo. Ma Brizzi non è Cukor né Almodovar e Pazze di me di conseguenza non è e non può essere considerato un film sulle donne, così come non lo è il recente Quell’idiota di nostro fratello di Jesse Peretz, piuttosto si tratta di un film con le donne, al quale si può strappare di riflesso anche una satira del mammismo tipicamente nostrano.
Allo squadrone rosa capitanato per l’occasione da una Loretta Goggi spumeggiante nel ruolo di una mamma ossessiva, invadente e maniacale, risponde la sola quota blu Francesco Mandelli che, nei panni di Andrea, viene messo nelle condizioni di accaparrarsi il primo ruolo sul grande schermo da protagonista, lontano dalle maschere e dalla comicità cacofonica de I soliti idioti. Qui ci mette la faccia, dimostrando di sapersi misurare con altro che non sia esasperato ed esasperante, così come aveva già fatto con discreti risultati in Generazione mille euro.
Voto: * ½
Francesco Del Grosso