Scheda film

Regia e Soggetto: Bonifacio Angius
Sceneggiatura: Bonifacio Angius, Fabio Bonfanti e Maria Accardi
Fotografia: Pau Castejón Úbeda
Montaggio: Tommaso Gallone
Scenografie: Luca Noce
Costumi: Luisella Pintus
Musiche: Carlo Doneddu
Suono: Piero Fancellu
Italia, 2014 – Drammatico – Durata: 103′
Cast: Stefano Deffenu, Mario Olivieri, Noemi Medas, Alessandro Gazale, Andrea Carboni, Domenico Montixi
Uscita: 27 novembre 2014
Distribuzione: Movie Factory/Il Monello Film

Sale: 1

 Veramente vivo in tempi bui

Jan Luc Godard una volta disse che in un film esistono due livelli di lettura: il visibile e l’invisibile, che i veri film sono quelli in cui c’è qualcosa di invisibile, che può essere scorto o compreso attraverso la parte visibile e solo perché questa è stata allestita in un certo modo. In questo caso ci troviamo di fronte ad una piccola e valida eccezione: quello che si vede è quello che c’è, ed è sufficiente.
Alla morte della moglie, Peppino si trova a fare i conti con Angelo, suo figlio, che nonostante sia già un uomo di 35 anni vive ancora in casa, senza un lavoro e senza una fidanzata. Angelo trascorre le sue giornate in uno squallido bar di periferia, sognando ad occhi aperti la più banale normalità. Peppino, che sente di avere i giorni contati, prova ad avvicinarsi al figlio, spingendolo all’azione. In un inverno grigio e desolante, alle loro solitudini fanno eco le litanie trasmesse dalla radio e le continue notizie di una crisi economica senza via d’uscita.
E’ proprio di questa crisi, non solo economica, che il film è estremamente impregnato e alla quale si arrende. Una crisi che demolisce il meta-discorso, che annulla quell’invisibile tanto caro a Godard, ma che dipinge un microcosmo disfatto con una precisione quasi chirurgica: una Sardegna lontanissima dall’immagine da cartolina che abbiamo noi; dimenticatevi le spiagge bianche e le acque cristalline, dimenticatevi il sole, le feste e la spensieratezza estiva. La regione raccontata in Perfidia è un luogo desolato, invernale, grigio, senza speranza, dove eterni bambocci senza una prospettiva futura si aggirano per queste strade anonime in cerca di uno scopo, che non riescono a trovare.
Il protagonista, Angelo, è un po’ il portavoce disperato di questa piccola schiera di vitelloni moderni: trentacinquenne, senza lavoro, incapace di relazionarsi in maniera normale con il mondo e pervaso da un senso di malinconia ed ineluttabilità fortissimo, cammina per le strade da solo, perde tempo al bar con gli amici, dorme fino a tardi. Non ha uno scopo. Quello che aveva dentro gli è stato strappato via. Dalla crisi? Dalle esperienze familiari? Da qualche delusione d’amore? Forse dal mondo d’oggi che ricomprende tutti questi drammi singoli, che svuotano il contenuto e lo avviliscono, fino a farlo sparire.
Perfidia è la risposta minimalista ad un film come La Grande Bellezza, che parlava di vuoti, ma li rappresentava con una messa in scena ed una non-narrazione barocca e volutamente gonfia. Qui invece abbiamo un piccolo film indipendente, che ci mostra come uno stato di emergenza politica, economica, sociale, culturale ed etica, possa trasformarsi in un enorme ciclone che spazza via tutto.

RARO perché… è un film troppo attuale!

Note: la pellicola è uscita SOLO al Cinema Beltrade di Milano.

Voto: 7 e ½

Mario Blaconà