Recensione n.1

Anno, 2050 la Terra sta rapidamente morendo per i crescenti tassi di inquinamento: l’unica speranza e’ colonizzare un altro pianeta, Marte.
Le alghe inviate sul pianeta per crearvi un atmosfera scompaiono però inaspettatamente. Ecco quindi che una missione spaziale, la prima con passeggeri umani, viene inviata su Marte per scoprire le cause di questo problema che potrebbe condannare l’intera Terra. Pianeta Rosso si candida senza alcuna fatica tra i più brutti film di fantascienza degli ultimi anni. “Battaglia per la terra”, che è stato a ragione giudicato come il peggior film di fantascienza dello scorso anno, aveva almeno dalla sua una certa componente B-movie che lo rendeva a tratti (involontariamente?) divertente. Pianeta Rosso invece non riesce nemmeno in questo. I dialoghi sono fin dall’inizio imbarazzanti, con punte di puro delirio come quando si tenta di parlare di temi come il rapporto tra Dio e la Scienza con una profondità da Bar dello Sport, ci sono dei flashback talmente inutili e falsi che persino il regista di “Vivere” si rifiuterebbe di utilizzare, la sceneggiatura fa buchi da tutte le parti (ci si può chiedere, ad esempio: perché mai i Marines dovrebbero addestrare un robot a combattere come Jackie Chan? Ma sarebbe solo una quisquilia in mezzo ad incongruenze ben più grosse), gli attori sono imbarazzanti (sulle scarse doti di Val Kilmer non avevamo dubbi, ma fa male vedere come si e’ ridotto Terence Stamp) con Carrie-Anne Moss che è l’unica che riesce perlomeno a strappare la sufficienza, la musica pare messa su a caso (si inizia con una colonna sonora elettronica, che dopo poco scompare per lasciare spazio a pezzi più classici, senza nessun motivo… che il CD fosse terminato?): gli effetti speciali sono l’unica nota positiva, sebbene comunque inferiori ad altri (Mission to Mars era ad esempio molto migliore da questo punto di vista). In definitiva una sconfitta totale, un film da non recuperare nemmeno in videocassetta o in televisione.4
Graziano Montanini

Recensione n.2

Ridiamoci un pò sopra…per non piangere!

PIANETA ROSSO
(Martian’s Mestruations??)
di Anthony Hoffman
con Val Kilmer, Carrie-Ann Moss, Tom Sizemore, Terence Stamp.

Voto: **

Cioè, ecco, sì, bello bello… Insomma, praticamente questi tizi devono salvare la terra e, sì, cioè, insomma, vanno su Marte e, sì beh, rimangono bloccati lì sopra, ma devono tornare indietro. Fine. Cioè, bello, vero?
Perdonatemi se il linguaggio da me usato per raccontarvi la trama del film non è esattamente così aulico, ma dovevo adeguarmi a questa ennesima pacchianata fantascientifica. Vi posso assicurare, in ogni caso, che certi dialoghi del PIANETA ROSSO sono ben più agghiaccianti. Che dire del delirio filosofico/religioso del predestinato di turno (uno sprecatissimo Terence Stamp più a suo agio nei panni del travestito di “Priscilla” che non nella tuta spaziale…)? Sarà anche per colpa del fatto che è stato usato il doppiatore di Rutger Hauer in “Blade Runner”, ma si riesce ad inanellare, con una tale solennità, una scemenza dietro l’altra solo per colmare il momento di approfondimento spirituale di rito (suvvia, neanche ad un film con Swarzi si possono negare venti secondi di tale pathos, o no? Ma non esageriamo, mi raccomando: sono pur sempre action-movie!).
Trama trita e ritrita, nessuna sorpresa, metri di stagnola utilizzati per far credere che una base su Marte è stata distrutta (Però! Se basta solo questo come materiale di costruzione domani passo dal supermercato e poi me faccio ‘na villa!), il solito robottino rincoglionito che dovrebbe rappresentare una minaccia e, invece, fa solo tenerezza come quello di “Corto circuito”, il solito ruppetto più o meno sacrificabile composto da personaggi con caratteri molto diversi, le solite belle e scontate scenografie fatte di roccia e terra rossa (Marte. Lo avevate indovinato? Ma va?!), le solite luci e lucette, leve e levette e tutto quello che fa “Ping!”, come direbbero i Monty Python, per far sembrare reale un’astronave (che, strano ma vero, fa la sua comparsa all’inizio del film dall’alto dello schermo… Come dite? Avete già visto una scena simile??), insomma, il solito… solito!
State cercando di capire se è il caso di andarlo a vedere oppure no? Diciamo allora che se amate mangiare gli avanzi del pranzo di Natale a metà gennaio,forse è il caso che un saltino al cinema lo facciate.
DA TENERE: La terra rossa di Marte: i campi da tennis non bastano mai.
DA BUTTARE: Ma che trama è? Un piccolissimo sforzo in più no, eh? Il film è proprio come Marte: subito fa un bell’effetto, poi ti rendi conto che è il nulla.
NOTA DI MERITO: La canottierina bianca di Carrie-Ann che mette in evidenza quanto freddo questa povera figliola deve aver patito sull’astronave. Ping!
NOTA DI DEMERITO: Ma anche dopo “Matrix” Carrie-Ann deve sempre salvare tutti con la sola forza dell’Amore??? Ma che è, la santa protettrice dei
film di fantascienza???
PERSONAL MOMENT: “Barbie Tendina Canadese”, la mia compagna di visione, è riuscita a non addormentarsi malgrado il genere fantascientifico non sia esattamente il suo preferito. A scanso di equivoci, non è per merito del film, ma: 1) dei quattro chili di pop-corn che si è trangugiata UNO AD UNO; 2) del freddo della sala, forse perché quelli del cinema ci volevano ricordare che fuori stava nevicando (a proposito: altro che paesaggi marziani!); 3) delle mie continue gomitate sulle gengive.

Ben, aspirante Supergiovane