A febbraio nei cinema

Introduzione al progetto
Il film è spuntato dall’intento di Louis Nero di creare un film interamente girato in piano sequenza, una storia alla Robert Altman di America Oggi per intenderci, nella quale vari personaggi vivono una parte della propria esistenza incrociando altri individui di cui non conoscono quasi nulla, tranne per il fatto di averli, volutamente o non, incontrati in un preciso istante della loro vita.

L’idea di partenza è stata quella di realizzare un intero film della durata di circa un’ora e mezza con la tecnica del piano sequenza, vale a dire di riprendere la storia senza tagli o suddividendo in macro o micro
sequenze, bensì in unica lunga sequenza. Progetto ambizioso considerando i vari tentativi prodotti fino ad ora ad opera di vari registi, alcuni bloccati da problemi puramente tecnici come Hitchcock con il suo “Nodo alla gola”. Il regista inglese fu fermato dal ricambio della bobina che, ogni volta, doveva essere sostituita con una nuova. L’unica via di fuga fu quella di far combaciare ad ogni fine pellicola la ripresa di schiena della giacca di uno dei protagonisti a sancire la fine del segmento. Il film allora fu concretizzato e concepito da Hitchcock come puro esperimento, tanto che da li in poi non avrebbe più adoperato questa tecnica. Ma egli non fu l’unico a concepire l’idea di una lunga e continua sequenza, basti pensare a Godard e il suo “Fino all’ultimo respiro” dove fa camminare in lungo e in largo i suoi protagonisti sugli Champ Elisée. Ma si trattava sempre di sequenze e non di un film intero.

Questo è quello che ha fatto Louis Nero, ossia ha realizzato un intero lungometraggio in questo modo. Impresa difficile ma come è stato possibile dimostrare non impossibile. È noto che una sequenza girata in piano sequenza richieda precisione da parte sia degli attori che da parte del regista, poiché ogni dettaglio deve essere visto e rivisto fintanto che ogni virgola non sia perfettamente posta al suo posto, pena l’iniziare tutto daccapo.

Obiettivo era quello di girare un film in due ore, arrivando dove anche alcuni grandi si sono dovuti fermare e, magari, superare le aspettative di tutti quelli che considerano questa impresa impossibile. Creare qualcosa di originale e di mai fatto, considerando che l’innovazione ha permesso, teoricamente, di realizzare il film senza tagli e senza interruzioni di nessun tipo. Il lungometraggio è stato girato in High Definition e, successivamente per permettere la proiezione su grande schermo, è stato vidigrafato su pellicola 35 mm. Questo accorgimento ha eliminato almeno in parte una difficoltà: quella presentatasi ad Hitchcock, per capirci, ossia ha dato la possibilità di girare ininterrottamente per due ore senza interrompere nulla.

Scelto il tipo di linguaggio si è passati alla creazione di una storia che desse alla macchina da presa la possibilità di seguire, azione dopo azione, tutti i movimenti di un personaggio, il quale, ad ogni incontro con altri individui, passi il testimone (la M.d.p) affinché la vicenda continui, registrando i pellegrinaggi e l’esistenza di qualcun altro. L’interesse stava nel registrare le reazioni dei vari personaggi, esaminando la stretta relazione che sussiste tra causa/effetto. A un fatto o sollecitazione che dir si voglia inevitabilmente ne è seguito un qualcosa, un’azione che, a sua volta, è stata causa ed effetto di un’altra azione della storia.

Da qui è nata la lunga preparazione in modo tale da rendere ogni cosa esatta al momento delle riprese. Una lunga progettazione nella quale i vari ambienti e gli attori sono stati preparati alle loro parti, così tanto introdotti nel ruolo che anche non ripresi hanno dovuto compiere le azioni del loro personaggio come fossero sotto i riflettori. Quando è stato dato il ciak d’inizio l’attore non è stato più se stesso fino alla fine, solo dopo due ore è potuto ritornare ad essere Aldo Rendina o Sax Nicosia, ecc.

Queste sono state le premesse del lungometraggio e i risultati non si sono fatti attendere: il film è riuscito e l’impresa è stata portata a termine con successo. Certo non sono mancate le difficoltà, vedi l’interruzione della prima ripresa per problemi tecnici e non per l’incapacità di troupe e cast artistico.

La natura corale della pellicola, per via dei tanti personaggi rappresentati, ha permesso di non caricare troppo l’attenzione su un singolo personaggio e ha consentito una maggiore gestionabilità del set e dei suoi abitanti. Dieci protagonisti assoluti, ognuno dei quali ha avuto a disposizione l’esatto numero di minuti degli altri. Non c’è stato, quindi, ne un protagonista ne comparse superflue. Tutto, ma proprio tutto, è stato concepito e studiato sugli attori e sui loro personaggi.
Sinossi del film
Se il susseguirsi degli avvenimenti risulta abbastanza lineare in quanto ad una azione di A- supponiamo- scaturisce la reazione di B e tutte le relazioni del film sono giocate sull’alternanza tra causa ed effetto, visibilmente più complicata risulta la trama del film, poiché le varie e strette relazioni di cui i personaggi sono dotati e che possono instaurare tra loro complica la trama.
La storia inizia a casa di Maria dove Paolo, scrittore disoccupato fidanzato della proprietaria di casa, sta scrivendo e perfezionando all’infinito il suo primo romanzo. Maria non ne può più di questa storia e cerca di far ragionare il ragazzo che dopo il litigio se ne va al bar dove incontra un suo amico di scuola, Francesco che fa il magnaccio. Questo gli racconta di avere per le mani una donna trascurata dall’amato ufficiale. Si tratta di Maria ma Paolo naturalmente non lo sa. Lasciato il bar Paolo, per cercare di ricucire il rapporto decide di fare una dedica alla sua ragazza, va da Cupido al suo camper, un negozio che porta messaggi a domicilio. Scelta la poesia cantata il testimone (sempre la m.d.p.) segue Marco il coniglietto, colui che di professione canta melodie alla porta delle persone. Arrivato a casa di Maria ci trova sia la donna che l’amante (Francesco).

Paolo rientra a casa e trova Maria sdraiata sul letto, squilla il telefono: è Michela che ha bisogno d’aiuto, la ragazza corre quindi al capezzale dell’amica lasciando Paolo da solo. Giunta dall’amica le due parlano del nuovo amore di Michela, Marco. Andata via Maria, Michela si dirige al bar per prendersi una pizza, incrocia Sandro il pony (lascia a lui la scena e la m.d.p.). Sandro consegna a domicilio la cena alla gente. Va da Gianni che- casualmente- è il padre di Paolo. Consegnata la cena giunge Paolo, ma non è una presenza gradita perché sta per arrivare Petra una prostituta d’alto classe.

Durante l’incontro con la maitresse Gianni ha un malore e ci lascia le penne sotto lo sguardo angosciato di Petra. Terrorizzata la donna chiama il fratello Marco e portano via con se alcuni gioielli. Li vede andar via una donna anziana, è la Madre che entra in casa di Gianni ma invece di soccorrerlo chiama il figlio- Cupido- al telefono. Quando questo arriva, vestito in modo anomalo, non guarda neppure il cadavere e si dirige deciso alla cassaforte. Prende qualcosa e i due vanno via.

Sergio (Cupido) arriva in un parcheggio dove l’attende Sandro, i due conversano sulla refurtiva poi il pony va da Michela dove si scopre il suo secondo lavoro. Qui arriva anche Petra che cerca di rivendere i gioielli di Gianni, ma appena uscita si scontra con Francesco. Il pappone si sente truffato dalla sua prostituta. Entrambi si dirigono al bar dove dopo aver parlato si separano. Petra lasciata sola attira l’attenzione di Paolo che si presenta a lei e la incantarla con una poesia.

Decidono di andare via insieme ma mentre passano davanti a casa di Gianni, Paolo si ferma perché attirato dalla baraonda di polizia e autoambulanze. Il corpo di suo padre è appena stato trovato.
Cast

Daniele Savoca………. Paolo

Giorgia Cardaci………. Maria

Simona Nasi………….. Petra

Sax Nicosia…………… Francesco

Tiziana Catalano……… Madre

Flavio Sciolè…………. Marco

Aldo Rendina………… Sandro

Carlo Gerbino………… Cupido

Lola Gonzales………… Michela

Pietro Di Legami……… Gianni