Scheda film
Regia, Soggetto e Sceneggiatura: Guillaume Canet
Fotografia: Jean Claude Lother
Montaggio: Hervé De Luze
Scenografie: Philippe Chiffre
Costumi: Carine Sarfati
Francia, 2010 – Commedia – Durata: 154′
Cast: François Cluzet, Benoît Magimel, Marion Cotillard, Gilles Lellouche, Valérie Bonneton, Laurent Laffitte, Pascale Arbillot
Uscita: 6 aprile 2012
Distribuzione: Lucky Red
“La verità mi fa male, lo sai!… La verità ti fa male, lo so!”
Un uomo alla soglia della quarantina esce un po’ stordito all’alba da un locale notturno in cui ha trascorso le ultime ore. Sul suo scooter si aggira per una città ancora semi-deserta che si sta preparando ad affrontare l’ennesima giornata. La macchina da presa gli sta addosso, tanto da escludere a momenti l’ambiente circostante e farci stare sul chi va là, poi rallenta, aumenta la distanza col personaggio ed è lì che la tragedia avviene: un camion lo travolge in pieno, in un terribile incidente. È Ludo (Jean Dujardin), al cui capezzale accorrono gli amici di sempre, i quali però, in procinto di abbandonare la città alla volta del mare per le vacanze estive, non ci pensano due volte a lasciare il compagno, in pessime condizioni ma almeno vivo, ripromettendosi di tornare a trovarlo. Sono Max Cantara (François Cluzet), il facoltoso capo-comitiva che ospita tutti nella sua grande casa pur non privo di rancori, Marie (Marion Cotillard), ex di Ludo, bella ma non troppo fortunata con gli uomini, l’osteopata in crisi sentimentale Vincent Ribaud (Benoît Magimel), l’attore sciupafemmine Éric (Gilles Lellouche) ma stavolta nei guai con la fidanzata, il solitario Antoine (Laurent Lafitte) che non accetta che la sua ex stia per sposarsi con una altro. Completano il quadretto le mogli di Max e Vincent più il saggio Jean-Louis (l’”ostricultore” Joël Dupuch, amico di Canet e già presente nel precedente Ne le dis à personne inedito da noi in sala, ma approdato in TV), quasi un padre per tutti loro. Ognuno dovrà fare i conti con i propri fantasmi piccoli e grandi, che ha cercato di nascondere agli altri, mentre l’estate trascorre ed il clima caldo via via si sta spegnendo. E non solo quello…
Ecco uno dei primi effetti dell’Oscar a Jean Dujardin per The Artist, che fa arrivare, dopo la vittoria del premio, una pellicola cui prese parte due anni prima, pure se in un piccolo, ma importante ruolo. Senza contare come traino il successo al botteghino anche da noi di Quasi amici, interpretato da François Cluzet. Nella lunga durata di due ore e mezza, assolutamente insolita per una commedia, Guillaume Canet mette in scena uno dei suoi film più personali e sentiti, una “comédie” sofisticata che oscilla tra momenti di ridanciana comicità ad altri di autentica drammaticità, riportando alla memoria la nostra commedia all’italiana ed in particolare certi film di Scola, maestro nel far riflettere sorridendo intere generazioni. E se ci spiazza con l’inizio ed anche col finale, il giovane regista ed attore francese ci delizia con i piccoli segreti del suo gruppo di amici, persi nei loro egoismi e nelle proprie contraddizioni, amabili quanto odiosi, stronzi quanto simpatici. Certo, qualcosa avrebbe potuto tagliare per abbassare la durata almeno a due ore, ma non possiamo biasimarlo, poiché – e lo dimostra ampiamente – dev’essersi tanto affezionato ai suoi personaggi da sentire come un tradimento qualsiasi sottrazione nei loro confronti. E fa partecipare talmente anche noi spettatori che gli perdoniamo tutto, anche questo, restando ammaliati a seguire le loro tragicomiche vicende, sostenuti da canzoni sapientemente selezionate – di Bowie, della Joplin, di Bonnie Tyler fino a Iggy Pop ed ancora allo stesso Canet – per giungere poi quasi inaspettatamente al commovente e travolgente finale, sulle note di una “My way” – non a caso canzone scritta in origine dai francesi Claude François e Jacques Revaux col titolo “Comme d’abitude” – cantata da Nina Simone in una strepitosa versione “lounge”.
Voto: 7
Paolo Dallimonti