Scheda film

Regia: Peter Lord
Soggetto: dal libro omonimo di Gideon Defoe (titolo originale: “The pirates! In an adventure with scientists”)
Sceneggiatura: Gideon Defoe
Fotografia: Frank Passingham
Montaggio: Justin Krish
Scenografie: Norman Garwood
Musiche: Theodore Shapiro
Nazione, Anno – Animazione/Commedia – Durata: 88′
Cast di voci: Hugh Grant (Christian De Sica), Imelda Staunton (Luciana Littizzetto), David Tennant (Alessandro Quarta), Salma Hayek (Claudia Catani), Lenny Henry (Diego Suarez)
Uscita: 4 aprile 2012
Distribuzione: Warner Bros

 Un genio, tanti compari, un dodo

Qual è la cosa migliore dell’essere un pirata? Non è saccheggiare o tirare di spada, non è il rum o la scabbia o le sirene, ma… la festa del prosciutto! Così la pensa nell’anno di grazia 1837 la ciurma di Capitan Pirata, predatore dei sette mari non certo tra i più temibili in circolazione, tant’è che la sua taglia ammonta a ben dodici dobloni e la sua candidatura al titolo di “Pirata dell’anno” non viene neanche presa in considerazione, creduta a metà tra lo scherzo e la provocazione. Deciso a conquistare il primato, si impegna a più non posso nel depredare imbarcazioni, ma non fa che incappare in fanciulli in gita scolastica, appestati o navi fantasma. Finché, all’ennesimo tentativo non si imbatte nella spedizione di Charles Darwin, ancora sfortunato ricercatore, che riconosce nel suo pappagallo femmina Polly nientepopodimeno che un dodo, animale ritenuto estinto ben due secoli prima. La passione amorosa dello scienziato per la Regina Vittoria gli farà fare di tutto pur di consegnarle il prezioso uccello, cercando di sottrarlo al pirata per poi affidarlo al giardino regale. Ma la sovrana nasconde un sinistro ed insospettabile segreto…
Grande ed apprezzato ritorno della Aardman al cinema in animazione a passo uno – noto anche come “claymation” – come solo loro lo sanno ormai fare, sfidando pure l’argomento piratesco che non ha mai portato grossa fortuna al botteghino. Dopo Galline in fuga ed i gloriosi Wallace & Gromit ed ancora il passaggio al digitale con Giù per il tubo, confermato dal recentissimo Il figlio di Babbo Natale, Peter Lord, storico socio e regista della casa di produzione di Bristol, Inghilterra, torna con questo film più che classico e che racchiude tutti gli elementi della loro poetica. Intanto un’ambientazione agée, in piena epoca vittoriana, che ben si sposa con la tecnica in stop-motion, decisamente fuori dal tempo; poi il tipico protagonista in crisi d’identità – in realtà qui sono due – che tenta di ritrovarsi lungo il procedere della storia in opposizione ad un insospettabile cattivissimo che più cattivo non si può; quindi tutta una serie di sequenze caciarone, come la corsa in vasca da bagno in casa Darwin o l’immancabile mostro finale costituito qui da aceto mescolato a bicarbonato che produce un incontenibile blob di schiuma che “scorrazza” in ogni dove. Il tutto, unito ad alcuni fondali – come il mare aperto o certi squarci di Londra – in computer grafica e condito dal sagace e (auto)citazionista umorismo consueto alla Aardman – niente a che vedere con quello britannico, si pensi a Mister Bobo, lo “scimpanzuomo” che parla con cartelli a raffica come fossero le didascalie di un film muto – regala uno spettacolo molto divertente per grandi e piccini, curiosamente impreziosito dal 3D ed ancora una volta unico nel suo genere.

Voto: * * * *

Paolo Dallimonti