Scheda film

Regia: Klay Hall
Soggetto: John Lasseter, Klay Hall, Jeffrey M. Howard
Sceneggiatura: Jeffrey M. Howard
Montaggio: Jeremy Milton
Scenografie: Ryan R. Carlson
Musiche: Mark Mancina
Suono: Frank Verderosa
USA, 2013 – Animazione/Fantastico/Avventura – Durata: 91′
Cast: Dane Cook (Oreste Baldini), Stacy Keach (Renzo Stacchi), Brad Garrett (Alessandro Rossi), Danny Mann (Stefano Onofri), Priyanka Chopra (Domitilla D’amico)
Uscita: 8 novembre 2013
Distribuzione: Walt Disney Pictures

 Vola, aeroplanino, vola!

Ricordate Cars? Qui, da una costola dei due capitoli della saga targata Pixar e da quelle stesse “officine”, arriva un mondo alternativo popolato da aeroplani. Uno di questi, il velivolo agricolo Dusty Crophopper, “nato” per irrorare le verdi praterie del Midwest, ha invece il sogno di volare alto e veloce nelle corse insieme agli aerei da competizione, sogno che purtroppo si scontra contro la sua stessa natura e con un disturbo poco promettente: soffre infatti di vertigini. Determinato a realizzare i suoi desideri, il piccolo aeroplano si rivolgerà a Skipper, un veterano dell’aviazione militare, sotto il cui addestramento riuscirà ad avvicinarsi a quel mondo tanto agognato, con risultati assolutamente insperati…
Ambizioso come il suo protagonista, il film di Klay Hall lascia il mondo dell’home-video cui era inizialmente destinato e sfida la sala, riuscendo nella sua semplicità a volare abbastanza alto. Nulla in Planes è fuori posto, sia in negativo che in positivo, ma naturalmente non c’è neanche nulla di originale o che risalti particolarmente: trama lineare, messaggio buono per tutte le stagioni (e le età) – è bene cercare sempre di superare i propri limiti, sia insiti in noi che imposti dagli altri – difetti dei personaggi principali che usciranno fuori come colpi di scena al momento giusto.
Come testimoniano i due Cars – del cui primo episodio Planes è nulla più che un remake “con le ali” – e Turbo della Dreamworks (al quale, ultimo, questo film sembra rifarsi ampiamente sotto molti aspetti) le corse non sembrano funzionare molto sul grande schermo dell’animazione digitale (e non solo quello: si pensi allo Speed Racer dei fratelli Wachowski snobbato da pubblico e critica).
Tolta però la capacità di stupire, quello che non manca di certo alla storia di Dusty e dei suoi comprimari, com’è tradizione della Disney (e della Pixar, che comunque qui uffcialmente non compare, pur con Lasseter che tra i soggettisti) è certamente la grande ed innegabile abilità di intrattenere, regalando agli spettatori grandi e piccoli un’ora e mezza di sano divertimento, senza pretese ma anche senza alcun timore di delusione. 

Voto: 6 e ½

Paolo Dallimonti

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