Scheda film
Titolo originale: Postman Pat – The movie
Regia: Mike Disa
Soggetto: basato sui personaggi ideati da John Cunliffe e Ivor Wood
Sceneggiatura: Nicole Dubuc, Annika Bluhm, Kim Fuller
Montaggio: Robert David Sanders
Musiche: Rupert Gregson-Williams
G.B., 2014 – Animazione/Commedia – Durata: 88′
Cast di voci: Stephen Mangan (Max Tortora), Ronan Keating (Gennaro Iaccarino), Susan Duerden (Cristina Giachero), Jim Broadbent (Carlo Valli), Rupert Grint (Manuel Meli/Mirko Fabbreschi)
Uscita: 1° gennaio 2015
Distribuzione: Moviemax

Il postino sogna sempre due volte
Tratto dalla serie con pupazzi in plastilina animati a passo uno “a la Wallace & Gromit”, ecco arrivare nelle sale una versione aggiornata delle (dis)avventure delle celeberrimo Postino Pat da Greendale, ossia non più l’animazione certosina, ma direttamente quella in computer grafica pure di discreta fattura. La faccia è sempre quella ed il personaggio pare giovarsi decisamente di questo avanzamento tecnologico della narrazione delle sue peripezie.
In questa versione lunga l’integerrimo postino dovrà vedersela in prima battuta con un dispotico e megalomane dirigente intenzionato a rivoluzionare il servizio postale con l’ausilio di robot, cosa che gli impedirà di percepire l’agognato aumento che gli avrebbe permesso di portare la famiglia in vacanza in Italia. Poi il simpatico uomo tuttofare coglierà l’occasione per cercare di recuperare i soldi apparentemente perduti partecipando al talent show televisivo “You’re the one” condotto dallo spocchioso Simon Cowbell (omaggio ironico a Simon Cowell, conduttore degli “X-Factor” inglese e statunitense). Sui due fronti Pat dovrà fronteggiare una più che maldestra copia robotica di se stesso e del suo gatto Jess e Wilf, il manager del co-finalista Josh, tutti destinati ad ostacolarlo nel suo percorso verso il successo…
Postino Pat – Il film di Mike Disa si rivolge principalmente ad un pubblico di ragazzini, ma la tentazione di inserirvi dei riferimenti per degli spettatori adulti, al fine di non smarrire la dignità da parte degli sceneggiatori Nicole Dubuc, Annika Bluhm e Kim Fuller rischia però di sbilanciarlo non poco: Simon Cow(b)ell, gli effetti collaterali della tecnologia a confronto con le cose “fatte a mano” e l’insensatezza di certe trasmissioni televisive, pressoché ignorati dai bambini ed a loro praticamente incomprensibili, rischiano di appesantire la fruizione ai più piccoli ed allo stesso tempo di sfuggire all’attenzione dei più grandi che forse nemmeno ci faranno caso. Tra le gustose trovate non possiamo però omettere il Dalek del mitico Doctor Who tra i prototipi di robot , la pera morsicata sul tablet del dirigente al posto della celebre mela Apple ed il momento in cui si sfiora il metacinematografico, ossia quando vengono i gadget di Pat ormai famoso cantante che sono gli stessi presenti in tutti i negozi di giocattoli del mondo reale e che i bambini, dopo la visione, accorreranno a comprare in massa.
Voci d’eccezione per il doppiaggi originale (Ronan Keating è Pat quando canta, Rupert “Ron Weasley” Grint è il giovane Josh, David Tennant è Wilf e Jim Broadbent è l’arcigno dirigente Mr. Brown) che hanno meritato una volta tanto una controparte italiana all’altezza e degna di nota: la voce del protagonista è infatti affidata al comico Max Tortora che ha davvero svolto un ottimo lavoro.
Un film per tutti che nonostante i suoi difetti non mancherà di divertire.

Voto: 6

Paolo Dallimonti