Ambientato negli inverni innevati della Valcellina, un thriller psicologico che parla il clautano

Il 5 agosto, come opera di chiusura del 5° Edera International Film Festival (presentato ieri alla stampa e che si svolgerà dal 02 al 05 agosto al multisala Edera di Treviso), sarà la première del film “Inmusclâ” di Michele Pastrello, nella sezione Out of competition.
Già regista vincitore dell’OpenFestival 2023, oltre che in passato del Tohorror, del PesarHorrorFest e premio della giuria al Tucsia, il nuovo lavoro del regista veneto è un avventuroso dramma onirico con venature thriller. Pastrello ha girato tutto in esterna negli inverni innevati e autunnali della Valcellina friulana e ha fatto parlare il mediometraggio in clautano, una peculiare variante della lingua friulana.

Inmusclâ (Ugni mâl nol à scrupol da tornâ)“, questo il titolo esteso e in friulano, è un viaggio interiore che rimanda all’inconscio: «La storia che abbiamo messo in scena è quella di un viaggio in degli scenari tanto ammalianti quanto aspri” racconta il regista “Un peregrinàggio misterioso e conturbante in cui una donna si perde in un ambiente naturale glaciale che da un lato la sovrasta ma dall’altro, paradossalmente, le appartiene. La natura diventa quindi un paesaggio mentale. Ringrazio – continua Pastrello – la direzione artistica dell’Edera Film Festival per aver scelto di ospitare questo mio audace film, oltre ad avermi anche invitato in giuria del festival stesso».
Girato tra i luoghi incontaminati montani di Claut (Lesis), Barcis (lago e ValPentina), Ravedis e Andreis (Susaibes), ad accompagnare il film è la presenza della suggestiva voce narrante di Bianca Borsatti, poetessa clautana classe 1941, già vincitrice del premio letterario Giuseppe Malattia della Vallata per le sue uniche poesia in prosa friulano-clautana. A completare il cast attoriale sono la protagonista Lorena Trevisan e l’interprete Leonardo Benetazzo.
«Ho desiderato compiere un nuovo viaggio cinematografico, un po’ come la protagonista, – conclude il regista – un viaggio nella narrazione irrazionale ed emotiva: il film può essere vissuto come un’avventura silente, dato che la protagonista sta affrontando le insidie di un cammino senza fine; ma come diceva lo psicoanalista tedesco Erik H.Erikson “you can actively escape but at the same time you can actively stay”».
Il mediometraggio di Pastrello ha ottenuto il patrocinio di Arlef (Agenzia Regionale delle lingua friulana), della Società Filologica Friulana oltre che quello dei comuni di Cluat, Barcis e Scorzè. Nel prossimo inverno “Inmusclâ” sarà distribuito da Emerafilm e approderà sulle piattaforme digitali italiane ed estere. Per ulteriori informazioni sul film si può visitare il sito www.inmuscla-ilfilm.it/ .