Scheda film
Regia: Ken Kwapis
Soggetto: dal libro “Freeing The Whales” di Thomas Rose
Sceneggiatura: Jack Amiel, Michael Begler
Fotografia: John Bailey
Montaggio: Cara Silverman
Scenografie: Nelson Coates
Costumi: Shay Cunliffe
Musiche: Cliff Eidelman
USA/G.B., 2012 – Drammatico – Durata: 107′
Cast: Drew Barrymore, John Krasinski, John Pingayak, Ahmagoak Sweeney, John Chase, Ishmael Angalook Hope, Othniel ‘Anaqulutuq’ Oomittuk Jr.
Uscita: 24 febbraio 2012
Distribuzione: Universal Pictures
Balene on the rocks
Dimenticate le fauci di squali, affamati o super-intelligenti che siano, i dentini aguzzi delle varie orde di pirañas inferociti o i tentacoli di qualche piovra assassina: il mondo (quasi) ittico non è mai stato così buono come in questo film e, soprattutto, non ha mai fatto brillare così tanto di bontà riflessa l’intero genere umano, di qualunque razza esso sia.
È l’ottobre del 1988, siamo in Alaska ed una famigliola di balene (mamma, papà e figlioletto) è rimasto intrappolato sotto una lunga distesa di ghiaccio. A scoprirlo è Adam Carlson (John Krasinski), annoiato reporter di una televisione locale, il quale riceve subito l’appoggio dell’ex-fidanzata Rachel Kramer (Drew Barrymore), infaticabile attivista di Greeenpeace. Quelle fredde e lontane terre sono però il sogno di molti petrolieri: uno di questi, J. W. McGraw (Ted Danson), per salvare la faccia e rifarsi una verginità, offre il trasporto di una chiatta rompighiaccio, che verrà trainata per centinaia di chilometri da due elicotteri della Guardia Nazionale. In una lotta contro il tempo, poiché il buco da cui le balene si affacciano per respirare si sta lentamente richiudendo, anche la popolazione nativa del posto, da sempre non esattamente amica dei cetacei, si impegna per garantire la sopravvivenza delle povere bestiole, mentre i giornalisti di tutto il mondo fanno a gara per arrivare a testimoniare il curioso e poco lieto evento. Quando tutto sarà ormai perduto, uno schiaffo alla guerra fredda ormai agli sgoccioli vedrà l’intervento risolutore di una nave rompighiaccio sovietica…
Tratto da una storia vera, raccontata da Thomas Rose nel suo libro “Freeing the wales”, il film del veterano e non proprio memorabile Ken Kwapis si sviluppa lungo una sceneggiatura ben scritta (da Jack Amiel e Michael Begler) che valorizza tutte le microstorie atte a rimpolpare la vicenda. La storia è però quella che è e, pure se ha contribuito ad incrinare la guerra fredda, si erge ad elogio e sagra del buonismo più sfrenato, in cui tutti si (ri)vogliono tanto bene, lasciandosi sfuggire ingenuità come “Ciao Gorby, sono Ronny”, quando Reagan telefona all’avversario sempre più collega d’oltrecortina. Però lo spettacolo, pur se di stampo prettamente televisivo ed alquanto ordinario a dispetto del titolo, è gradevole e di discreta fattura, la commozione non manca, saggiamente distribuita lungo il percorso, e lo spettatore si lasca intrattenere ed ammaliare dalla vicenda senza troppe resistenze.
Curiosità: non perdete i titoli di coda, in cui le immagini vere dell’epoca si intersecano con quelle di finzione, mostrando i volti dei veri protagonisti di allora.
Voto: * * *
Paolo Dallimonti