Scheda film

(Tr. Lett.: Esportazioni rare)
Regia, Sceneggiatura e Scenografie: Jalmari Helander
Soggetto: Petri Jokiranta e Sami Parkkinen, da un’idea originale di Jalmari Helander e Juuso Helander
Fotografia: Mika Orasmaa
Montaggio: Kimmo Taavila
Costumi: Saija Siekkinen
Musiche: Juri Seppä e Miska Seppä
Suono: Stig Holte e Tor Vadseth
Finlandia/Norvegia/Francia/Svezia, 2010 – Fantastico – Durata: 84′
Cast: Jorma Tommila, Peeter Jakobi, Onni Tommila, Tommi Korpela, Rauno Juvonen, Per Christian Ellefsen, Ilmari Järvenpää
Uscita nel paese d’origine: 3 dicembre 2010

 Diavolo d’un Babbo Natale!

Lapponia, Finlandia. 486 metri sotto al monte Korvatunturi, una ditta sta scavando in cerca di qualcosa di misterioso. Quando al proprietario vengono mostrati gli ultimi risultati dei sondaggi nel terreno, questi, entusiasta, inizia a distribuire nuove e bizzarre norme di comportamento per gli operai. Il piccolo Pietari (Onni Tommila), incuriosito da quanto sta accadendo sopra e soprattutto sotto la montagna, dovrà confrontarsi con inspiegabili sparizioni nel suo villaggio: operai, bambini, stufe… Insieme al padre Rauno (Jorma Tommila) ed ai suoi amici cacciatori di renne dovrà scoprire che cosa si nasconda nelle profondità del terreno e cercare di salvare ad ogni costo… il Natale!
Il destino del cinema fantastico sembra riposto nelle fredde terre nordiche: prima di Iron sky, con cui condivide simile iter produttivo, e nello stesso anno dell’inedito The troll hunter, battente bandiera norvegese, dalla Finlandia, facendo il giro dei festival di mezzo mondo e vincendo premi a Locarno e Sitges, partiva questo delizioso Rare exports. Basandosi su miti precristiani, il film diretto da Jalmari Helander individua in Babbo Natale non quella figura di bonaccione dalla barba bianca e vestito di rosso – in realtà, come ricorda Pietari, mero frutto di un’invenzione di marketing dei creativi della Coca Cola – bensì un gigantesco demone cornuto che non premiava affatto i (bambini) buoni, ma puniva senza pietà i cattivi cibandosene direttamente. Per salvarsi dalla sua ferocia il primitivo popolo dei Sami lo avrebbe perciò ibernato nei ghiacci. Mentre ora, nella finzione cinematografica, un congruo esercito di vecchietti, ovvero fedelissimi ed agguerriti elfi rimessi in circolazione dagli scavi, stanno cercando di scongelarlo e riportarlo agli antichi “fasti”…
A Jelmari Helander ed a suo fratello Juuso l’originalità non manca di certo: nel 2003 girarono un cortometraggio diffuso in rete, Rare exports inc., circa un gruppo di tre cacciatori vaganti per la Lapponia alla ricerca del vero e selvatico Babbo Natale; due anni dopo gli Helander bros. produssero e mandarono online il seguito, Rare Exports: The Official Safety Instruction, con già nel cast alcuni dei protagonisti di questo film. I due video diventarono presto dei cult e nel 2009 tutto fu pronto per le riprese della pellicola ad essi ispirato, compreso un budget di quasi due milioni di euro.
Quello che colpisce di questo Rare exports, insieme all’estrema singolarità del soggetto, è, all’interno del rispetto delle regole del genere (e del budget) – come ad esempio non svelare quasi mai il “monstrum” – quella grazia caratteristica dei prodotti scandinavi, che riesce a rendere credibile qualsiasi cosa e ad inserirla in una confezione assai curata, rendendo la pellicola molto divertente e facendo così di questa fiaba dolce-amara un’inedita strenna natalizia.
Curiosità: il titolo si riferisce sia al “trasporto eccezionale”, ossia l’ingombrante e feroce demone trovato nei ghiacci, sia al nome della ditta che i protagonisti fonderanno alla fine della storia per spedire nel mondo i poveri elfi sopravvissuti, spacciandoli per altrettanti “Babbi Natale” agghindati secondo l’iconografia tradizionale.
RARISSIMO perché… a fronte di tanta immondizia che arriva nel nostro paese è davvero inspiegabile che un film così non abbia visto la luce della sala.
Note: col titolo di Trasporto eccezionale – Un racconto di Natale, il film è stato distribuito direttamente in DVD e Blu-Ray nel nostro paese il 25 ottobre 2011 a cura della Sony Pictures Home Entertainment. 

Voto: 6 e ½

Paolo Dallimonti