Ecco a voi i nostri voti dal Ravenna Nightmare Film Festival 2020, dai nostri “inviati” Vito Casale e Paolo Dallimonti!…
Nimic (Yorgos Lanthimos). Straordinario cortometraggio di Lanthimos sul tema dell’assurdità della società moderna e sullo scambio di ruoli tra persone, che sembrano potersi alternare serenamente. La vera super-chicca di questo Festival, assolutamente imperdibile! Visivamente straordinario, disturbante ed estraniante, come è nello stile del regista, e arricchito da grandangoli di hitchockiana memoria. Attendiamo con ansia il prossimo corto di Lanthimos con Emma Stone, girato in estate e ora in postproduzione. Speriamo sia a Ravenna 2021 ;-)) Voto: 8 (VC/PD)
Spice boyz (Vladimir Zinkevich). Dalla Bielorussia il simpaticissimo regista (ha introdotto il film in maniera esilarante e sempre cinematografica, creando praticamente un altro picolo film prima del film) porta sullo schermo un fatto di cronaca realmente accaduto, con tanto di intervista finale ad uno dei “sopravvissuti”. Per un addio al celibato alcuni ragazzi assumono una droga, la Spice del titolo, compiendo una carneficina. Assoluta padronanza del mezzo per Zinkevich che confeziona un’opera non eccessivamente splatter, ma alquanto disturbante e sempre sul filo dell’ironia, anche nei momenti più bui. Voto: 7 (PD).
I corti di Koji Iamamura. impressionante opera dell’autore giapponese, di grande stile e classe i suoi corti. Per amanti dell’estetica e della Visione con la V maiuscola! Voto: 7 (VC)
Woman of the photographs (Takeshi Kushida). Interessante opera giapponese sul tema dell’immagine propria e di come ci rapportiamo ad essa. Voto: 7 (VC)
Gli anni amari (Andrea Adriatico). Vita, quasi morte e miracoli (pochi, più che altro postumi) di Mari Mieli, innovatore e teorizzatore del movimento LGBT in Italia. Intepretato dal bravissimo Nicola Di Benedetto (nella vita reale completamente diverso da Mario), il film pone la questione di un personaggio omosessuale, affetto da una malattia psichiatrica, in un periodo in cui l’omosessualità stessa era considerata una malattia mentale. Il problema è che la figura del protagonista è talmente “ingombrante” e aggressiva che travolge completamente la narrazione, accentrandola su di sé e non riuscendo a toccare, se non di striscio, la questione. Lode comunque ad Adriatico per aver raccontato questo enorme personaggio, anche se la pellicola finisce per essere un’occasione sprecata. Voto: 6 e ½ (PD)
Followed Disturbante horror filippino di stile e di classe (come la maggioranza dei film di questo Festival!), dal Maestro del cinema horror, Carlos Ledesma. Voto: 6 e ½ (VC)
The return of tragedy (Bertrand Mandico). Ottavo corto, su una serie di 21 film promessi insieme all’attrice Elina Löwensohn in 21 anni, la delirante opera dipinge un horror metafisico, non privo di ironia: quando la Nouvelle Vague incontra David Cronenberg e David Lynch (uno dei protagonisti è il David Patrick Kelly di Twin Peaks.Una storia raccontata sette volte in cui ogni volta cambia una parametro che determina la variazione del racconto. Decisamente anarchico e anomalo. Voto: 6 e ½ (PD)
Kiraigo. La città dove vivono Buddha e demoni (Murayama Masami, Kataoka Nozomi e Inoue Minoru). Il documentario racconta il villaggio di Musho dove anno, qualsiasi cosa accada (compresa la II Guerra mondiale e l’alluvione del 1971) si svolge la tradizionale “Recita dell’Inferno”. Mediometraggio indubbiamente ben realizzato, anche se magari qui in Occidente l’interesse per un evento estremamente tradizionale e locale potrebbe latitare. Voto: 6 (VC)
Stranger (Dmitriy Tomashpolski). Curioso thriller ucraino ambientato in un mondo estremamente “liquido”. Voto: 6 (VC)
Ascoltati (Andrea Recchia). Viene dall’Italia e proprio dall’Emilia Romagna uno dei film più deboli di questo festival. La storia di Andrea, depresso dopo la morte della madre, che si aggira per la città di Bologna con una antenna in cerca di suoi possibili messaggi, ma in realtà vagando alla ricerca di se stesso. Scritto e girato male (troppa voce fuori campo inopportuna), recitato peggio, Ascoltati non va oltre l’opera amatoriale. Ammirevole l’occasione offerta dal Ravenna Nightmare nella sezione “Showcase Emilia-Romagna”, purtroppo sprecata. Voto: 4 (VC)