La XXI° edizione del RIFF – Rome Independent Film Festival, si svolgerà a Roma dal 17 al 25 novembre 2022 con oltre 85 opere contemporanee in concorso tra anteprime Europee e Mondiali.
In anteprima italiana: 6 Lungometraggi internazionali, 4 lungometraggi italiani, 12 Documentari, 50 Cortometraggi (30 italiani – 20 internazionali), 7 Video animati, 10 cortometraggi per la sezione scuole di cinema internazionali e 9 finalisti per la sezione sceneggiature e soggetti.Per il secondo anno consecutivo, sarà il Cinema Troisi ad ospitare la cerimonia di lancio del RIFF. Giovedi 17 novembre alle 11,30 The Wind Blows the Border di Laura Faerman e Marina Weis, sarà il titolo che apre la sezione dei documentari in concorso al festival. Girato in Brasile arriva in anteprima italiana. Un reportage d’inchiesta, dal respiro internazionale, diretto da una coppia di giovani autrici determinate a gettare uno sguardo lucido e personale su un tema chiave della propria contemporaneità.

The world through pink feathers (Claire Walka). Le avventure di Pinkie, un giovane fenicottero di peluche, in giro per il mondo… Semplice e originale, il cortometraggio tedesco si basa su un banale giocattolo, di quelli che registrano la nostra voce, per costruire una narrazione interessante, piacevole e divertente, nella quale vengono esposti in maniera anche educativa i tanti problemi di questo mondo. Roseo. Concorso Cortometraggi. Voto: 8

Tre briganti a Campobasso (Jacopo Tich). 1870. Un bersagliere viene inviato nel Sud Italia alla caccia di un tesoro rubato e di due temibili banditi. Ma chi è il vero bandito?!… Interessante piccolo western all’italiana che sfrutta diversi topoi della tradizione leoniana (come il triello nel finale) per riflettere in alcuni minuti sull’intero Risorgimento italiano, sulla narrazione che ufficialmente ne é stata proposta e su quelli che poi vennero chiamati briganti. Regia superlativa, con inquadrature spesso sghembe – anche per mostrare la Storia da un’altra prospettiva – e con un’attenzione alla lingua del Sud, per un’occasione di intrattenimento e riflessione. Verista. Concorso Cortometraggi. Voto: 7 e ½

5 alto/High five (Daniele Dan Xzen). Alan vive una vita semplice, costruita su piccole soddisfazioni e tante serie tv. Una sera, a fine turno, trova uno zaino rosso: sarà l’inizio di una serie di tragicomiche avventure… Breve e snello cortometraggio, poco più di un divertimento, ma estremamente adrenalinico e coinvolgente, con bizzarri ed esilaranti tormentoni ed una vena di sana follia niente male. Selvaggio! Concorso Cortometraggi. Voto: 7

Amo (Emmanuel Gras). In uno spazio assoluto che assomiglia al nulla, due esseri sembrano esistere solo per entrare in contatto. E ci entrano letteralmente… Cortometraggio francese metafisico, tra Cronenberg e la video-arte, che descrive due entità che finiranno veramente per fondersi in una sola. Con-fondente. Concorso Cortometraggi. Voto: 7

Come una vera coppia (Christian Angeli). Realizzato nel corso di una “vacanza per coppie” organizzata da “AIPD nazionale” nell’ambito di un progetto sull’educazione affettiva e sessuale che ha coinvolto 180 persone con Sindrome di Down in Italia negli anni 2019-2021, il brillante e illuminante documentario di Christian Angeli ci presenta i ragazzi partecipanti, guidati in questo percorso da educatori dedicati, con attività di formazione per gruppi, singoli e coppie e consulenza alla famiglia. La prima vacanza di coppia di alcuni giovani adulti con la sindrome di Down diventa pura poesia, mostrandoci persone normalissime, con i loro sogni e desideri e, soprattutto, con i loro preziosissimi sentimenti, ricordandoci, come diceva Benigni, che un cromosoma in più è pur sempre un dono. Normalmente romantico. Concorso Documentari. Voto: 7

Fallen (Chen Rachum). Rona torna a casa nel cuore della notte. Il trucco è spalmato sul suo viso e i vestiti sono sporchi e leggermente strappati. Era stata a trovare il fidanzato militare… Folgorante corto dal quale ci si aspetta qualcosa di più fino in fondo, ma che già così tuona potente come un colpo di artiglieria. Il tema sociale della violenza sulle donne viene trattato da un punto di vista insolito, lasciando comunque il finale aperto. Bravissima l’attrice protagonista! Femminista. Concorso Cortometraggi. Voto: 7

Un mondo fantastico (Michele Rovini). Igor Sferzi (Andrea Bruschi) e Graziano (Diego Ribon) sono due persone che nella vita non si dovrebbero incontrare. Il primo è un insegnante frustrato col pallino della musica, il secondo è uno che con la musica ci lavora o, meglio, ci traffica, con metodiche e finalità non sempre cristalline… Divertente commedia a ritmo di musica che strizza spesso l’occhio allo spettatore e che si regge su un duo di ottimi attori, peraltro molto affiatati tra di loro, fino ad uno spiazzante, ma in fondo prevedibile finale. Concorso Lungometraggi. Voto: 7

Al di là del mare (Carlo Alberto Biazzi). Un bambino nel dopoguerra nell’entroterra ligure non vuole credere che il padre sia morto in mare durante un viaggio della speranza…  Lungo cortometraggio italiano, sul filo dell’amatoriale, nobilitato soltanto dalla presenza dell’inossidabile Eros Pagni e dalla tematica sociale. Migratorio. Concorso Cortometraggi. Voto: 6 e ½

Black town (Emiliano Ferrera). Sul finire della guerra civile americana, in una remota cittadina nel sud del Missouri, “Black Town”, un manipolo di soldati sudisti controllano la città. Ferrera non è nuovo a cortometraggi d’ambientazione western che scrive, dirige ed interpreta. Qua deve fare i conti con la sua scarsa attitudine per la recitazione, poiché non ha di certo la presenza di Clint Eastwood al quale si perdonava tutto. Per il resto il film si lascia guardare, anche per una piccola inclinazione nell’horror, tra splatter e presenze inquietanti. Ambizioso. Concorso Cortometraggi. Voto: 6 e ½

Blue dots (Lorenzo Squarcia). Biagio, un anziano di 84 anni, passa le sue giornate seduto su una panchina del Washington Square Park nella metropoli di New York ricordando il suo grande amore per sua moglie. Breve cortometraggio sincero e toccante che si snoda sui racconti del suo semplice e genuino protagonista: Biagio parla al cuore di ognuno di noi. Cordiale. Concorso Cortometraggi. Voto: 6 e ½

Hoppìpolla (Pier Glionna).Giorgio è un ragazzo che fin da bambino sogna di rinascere in un nuovo corpo… Cortometraggio italiano che punta a momenti alla spettacolarità, soprattutto nel finale, quasi un sogno ad occhi aperti, dopo aver mantenuto nel suo svolgimento un atteggiamento molto più realistico e sincero. Colpisce però nel suo insieme, senza convincere fino in fondo. Concorso Cortometraggi. Voto: 6 e ½

Il teatro è adesso (Alessandro Gaeta). Il documentario ha seguito fin dall’inizio la lotta in Italia per i diritti dell’intera categoria dei lavoratori del teatro, dal 2020 a oggi, in un periodo storico che definire complicato è un eufemismo. Testimonianza toccante e sincera, il film solidarizza con un mondo realmente violentato dalla pandemia da Covid-19. Se il cinema ha subito un forte scossone che ha rischiato in parte di snaturarlo in favore delle piattaforme streaming, ma che sta anche tentando lentamente di recuperare, il teatro, già in Italia precario, ha ricevuto una mazzata senza precedenti. Geta ci mostra i teatranti affinché possiamo solidarizzare con loro. Coraggioso! Concorso Documentari. Voto: 6 e ½

Troppa famiglia (Pierluigi Di Lallo). In un paesino dell’Abruzzo, all’inizio della pandemia da Covid-19, quando ancora non è scattato l’allarme, la riunione di una famiglia “troppo” allargata, con tre figli tutti fratellastri, in occasione del compleanno del padre, finisce per trasformarsi in una resa dei conti… Commedia famigliare con un cast non indifferente, da Antonello Fassari a Ricky Memphis, da Alessandro Tiberi a Claudia Potenza. Il tono leggero lascia spazio via via a pennellate drammatiche lasciando ben sperare, fino ad un finalissimo che sembra appiccicato e che affossa tutto il resto visto fin lì. Di Lallo butta più di un occhio a Parenti serpenti, ma Carmine Amoroso e Mario Monicelli sono fin troppo distanti. Fratricida. Concorso Lungometraggi. Voto: 6 e ½

Adriana en el olvido (Elena Piquer). Uno sceneggiatore cerca di scrivere una storia su un personaggio femminile ispirandosi al suo agente… Piccolo corto spagnolo che promette più di quello che alla fine mantiene, mescolando realtà e fantasia e risolvendo alla fine con poco più di una boutade. Macchiettistico. Concorso Cortometraggi. Voto: 6

Bestie wokół nase/Basts among us (Natalia Durszewicz). Ambientato in uno scenario surreale, il film racconta l’inversione di ruolo di vittime e predatori. Più un esperimento di video-arte che un vero film per quanto brava. Affascinante, ma nel complesso irrisolto. Selvatico. Concorso Cortometraggi. Voto: 6

Corsa abusiva (Andrea Bifulco). Checco è un tassista abusivo napoletano che lavora a tutte le ore del giorno e della notte. La sua vita è combattuta tra la famiglia, l’infatuazione per la giovanissima cliente Viola e l’uso sempre più intenso della ketamina per resistere a tutto quanto… Film italiano inizialmente interessante che però via via perde mordente col complicarsi dei rapporti umani di Checco. Il regista sembra non riuscire a tenere in mano tutti  i fili della narrazione fino ad un finale tanto prevedibile quanto tragico Unica idea degna di menzione sono i led della macchina del protagonista, i cui colori vengono usati in funzione narrativa per sottolineare i suoi diversi stati emotivi e le differenti situazioni. Senza trasporto. Concorso Lungometraggi. Voto: 6

Una voce amica/A friendly voice (Roberto Palmerini). Un uomo sull’orlo del suicidio trova il numero di una “voce amica” e decide di contattarla. L’uomo che gli risponde però lo prenderà in contropiede coinvolgendolo in un pericolo turbinio di emozioni ed avventure… Quasi un medio-metraggio che procede a singhiozzo, tra trovate kitsch ed altre più azzeccate, procedendo verso un percorso sicuro e deciso, ma smarrendo più volte la strada. Il livello recitativo e della messinscena non si scosta purtroppo dall’amatoriale. “Indossiamo tutti delle maschere ed arriva un momento che non possiamo toglierle senza toglierci la pelle”. Concorso Cortometraggi. Voto: 5

Annunciati i vincitori della XXIa edizione del RIFF – Rome Independent Film Festival diretto da Fabrizio Ferrari, che ha visto 85 opere in concorso provenienti da Italia, Germania, Polonia, Ucraina, Svizzera, Spagna, Portogallo, Francia, Brasile, Russia, Israele, Cina, Irlanda, Belgio, Usa tra documentari film e corti a rappresentare il cinema indipendente contemporaneo: 15 anteprime mondiali, 10 anteprime europee e 50 anteprime italiane e un fitto programma di eventi collaterali, incontri e masterclass.

Le Sezioni del concorso: Feature film, International documentary, National documentary, International short, Italian short, Animation short, Sudent short e le sezioni per le sceneggiature e soggetti. La giuria chiamata a giudicare i film ha visto in campo: lo scenografo Federico Annicchiarico; la produttrice Adriana Bruno; gli attori Domenico Centamore e Filippo Luna; il regista Lorenzo Gioielli; la executive producer Ilaria Zazzaro e la giornalista cinematografica Nadia Zavarova.

Miglior lungometraggio internazionale è Alice di Krystin Ver Linden (USA). “Una storia originalissima girata con grande maestria; una bellissima fotografia che racconta perfettamente personaggi e luoghi sempre al servizio della regia. Uno stile pulp abbinato ad una storia cruda ma comunque raccontata con estrema sensibilità, e poi, che colonna sonora!!!”

Premio Miglior Lungometraggio Italiano a Un Mondo Fantastico di Michele Rovini. “Un vero esempio di cinema indipendente, quello fatto davvero senza tecnicismi. Il perfetto esempio dove la storia, comunque sia raccontata, è sempre interessante. Graziano e Igor ci portano in un mondo scanzonato, un po’ alla “i vitelloni” di Fellini. Sono uno l’opposto dell’altro anche se poi di fondo sono molto simili. Michele Rovini sceglie l’estate come ambientazione e ci prende alla grande, perché è il sudore sulla fronte dei personaggi oltre che le ciabatte di Graziano a regalarci un senso di intimità che diminuisce la distanza tra lo spettatore e lo schermo.”

Una menzione speciale va a Corsa abusiva di Andrea Bifulco. Per aver composto un’opera prima coraggiosa e raffinata nella sua apparente semplicità, con uno sguardo non banale su una Napoli mai iconografica, ma estremamente viva e disperata. Un film politico nel senso più alto del termine, sostenuto da una sceneggiatura millimetrica e impreziosito da interpretazioni tutte essenziali e perfette, con un Gennaro Maresca più vero del vero nella sua inevitabile discesa all’inferno”.

Un Premio Speciale al Miglior Produttore Indipendente va ad Alessandro Gatto per Troppa Famiglia di Pierluigi di Lallo

Premio R.A.S.I. al Miglior interprete: Sveva Alviti per il ruolo di Lea in Tra le onde di Marco Amenta

Premio Miglior Documentario Italiano Il Paese delle Persone Integre di Christian Carmosino Mereu. “Per la capacità ed il coraggio di dare voce agli ultimi, a coloro che solitamente non possono o forse non devono parlare. Questa la forza di questo prezioso film: mostrare quello che i media mainstream molto spesso nascondono. Un flusso di coscienza che si dipana in un diario off del regista attraverso un alto senso di etica delle immagini e dei fatti che condivide con lo spettatore attraverso i suoi quattro protagonisti e la loro speranza che il proprio paese possa presto diventare davvero libero e giusto”

Menzione speciale a Come Una Vera Coppia di Christian Angeli. “Per la delicatezza con cui il regista mette in scena intimità e incomprensioni, entusiasmi per un possibile futuro e meditate disillusioni, leggerezza e senso di responsabilità di sei giovani coppie. Per la capacità di affrontare con grande dolcezza e rispetto la ‘diversità’ e un tema che ci accomuna tutti: riuscire a vivere la propria esistenza ed i propri affetti recidendo quel cordone ombelicale a volte troppo ingombrante, quello con la famiglia”

Premio Miglior Documentario Internazionale Moruroa Papa di Paul Manate Raoux (Francia). “Per il racconto intimo e mai scontato che il regista restituisce al pubblico attraverso la sua camera. Un film su un padre che si avvicina, si rivela e su un figlio che fa fatica a comprendere le ragioni del proprio genitore. Un film sull’eredità e la memoria, la filiazione e la trasmissione con un interessante uso delle immagini di repertorio e di archivio familiare”

Menzione speciale a Vento Na Fronteira di Laura Faerman e Marina Weis (Brasile).”Per la chiarezza con cui le due registe parlano di un tema antico, che si perde nella notte dei tempi e che riguarda tutti prescindere dalla nazionalità, dal colore della pelle: il diritto di una comunità a curare le terre dei propri antenati e dalla parte opposta, le ragioni del potere e della speculazione. Un messaggio prezioso quello che lanciano le due registe: perseverare con fede nella forza spirituale dei nostri antenati e negli elementi della Natura”

Il Premio al Miglior Corto Italiano va a Super Jesus di Vito Palumbo. I miracoli esistono solo nelle favole, per Vito Palumbo regista del film Super Jesus. “Evidentemente non è cosi, i miracoli esistono, e sono terreni e siamo noi stessi a compierli quando crediamo, quando amiamo, quando siamo capaci di metterci nei panni della sofferenza degli altri. L’incontro tra Ugo che non crede è sfiduciato e pensa che solo andando via si può fare una rivoluzione e Carlo un bambino schiavo della Malattia, produce un profondo cambiamento in Ugo che troverà il suo credo. Di questi tempi si ha bisogno di storie come queste, che ispirano che si fanno modello, che raccontano che la fede degli uomini e negli uomini può fare la differenza”

Una menzione speciale della giuria va a 64.815 di Antonella Sabatino e Stefano Blasi. “Per il tema trattato: La plastica diventerà il cibo del futuro? l’orribile e catastrofica previsione diventa realtà dentro al film. Il msg è potente e fa riflettere sui nostri stili di vita e su come ancora non facciamo abbastanza Per il nostro pianeta”.

Il Premio Rai Cinema Channel, del valore di € 3.000, che consiste in un contratto di acquisto dei diritti web e free tv del corto, da parte di Rai Cinema Channel e godrà della visibilità su www.raicinemachannel.it, sui suoi siti partner e, a discrezione dei responsabili delle reti, sui canali RAI, va a Letizia di Francesco Manzato. “Un film che fa trapelare un forte senso di realtà, che aiuta lo spettatore ad empatizzare con i protagonisti, ben diretti da una mano registica asciutta e decisa pronta ad andare oltre”.

Premio Miglior Corto Internazionale Adriana In Oblivion di Elena Piquer (Spagna). “per la semplicità ed ironia con le quali il regista parla del processo creativo di un autore che inventa e scrive una storia. Processo complicato e individuale”.

Per il Miglior Corto per le Scuole di Cinema Fatjona di Steve Bache (Germania).

Miglior Corto Animato è Think Something Nice di Claudius Gentinetta (Svizzera).

Il Premio alla Miglior Sceneggiatura per un Lungometraggio va a L’ultimo lenzuolo bianco di Gisella Orsini, Alessandro Ruzzi e Gennaro Capasso

Per la miglior sceneggiatura per cortometraggio è stato premiato Dieci Secondi di Roberta Palmieri

Il Premio al Miglior Soggetto per un Lungometraggio va a Piccole parti di Riccardo Basso.

Dal nostro inviato Paolo Dallimonti