Scheda film
Regia, Soggetto e Sceneggiatura: Flavia Mastrella e Antonio Rezza
Montaggio: Barbara Faonio e Eugenio Smith
Italia, 2020 – Grottesco – Durata: 78′
Cast: Antonio Rezza, Patrizia Puddu, Silvana Cionfoli, Andrea De Santis, Armando Novara, Francesca Cogodda, Maurizio Catania
Non ci saranno più le tradizioni di una volta…
Samp (Antonio Rezza) è un killer professionista che viene assoldato da un potente presidente per uccidere chiunque rappresenti le tradizioni e sia ad esse legato. Nel peregrinare di Samp per le terre di Puglia non mancherà anche l’amore, ma dovrà tornare umano anche lui per poterlo veramente apprezzare…
Samp è un film on the road le cui riprese sono iniziate diciannove anni prima, ma l’invecchiare dei personaggi (e degli attori) o eventuali asincronie non interessano ai due autori, Rezza e Mastrella. Lo stile recitativo di Antonio e quello registico di Flavia sono talmente sui generis che non hanno bisogno di (rispettare le) regole. Ad esempio, si vede chiaramente come non ci sia un maestro d’armi e che la pistola con cui il protagonista uccide le sue numerose vittime visibilmente non spari.
Il cinema anarchico, più che indipendente, di Rezza e Mastrella va preso per quello che è: un tornado, fondato sull’improvvisazione, che rapisce lo spettatore e lo porta violentemente nel suo mondo, mondo del quale deve accettare necessariamente i (non) dogmi. Un turbinio visivo che nella fotografia satura e nella noncuranza dei dettagli ricorda da vicino i primi film di John Waters, in particolare il proverbiale Pink flamingos.
Il killer che uccide le tradizioni, come ad esempio la Taranta e chi ne è antico latore, è una efficace metafora sui nostri tempi che tentano di imporci il nuovo sostituendolo perennemente e pericolosamente al vecchio.
Un Antonio Rezza più scatenato che mai, usando il suo corpo e il suo volto unici come uno strumento musicale, sfodera battute esilaranti e memorabili quali “Sadomaso d’Aquino, il protettore del sesso estremo” o “Te dovevi fare economia e commercio. non giurisprudenza: la legge è uguale per tutti, l’economia no!”, che solo lui può permettersi.
Inquadrature sghembe, simmetrie e asimmetrie, gusto per la provocazione già solo nella messa in quadro caratterizzano e arricchiscono un modo di fare cinema che sconfina spesso nella video-arte e che il nostro paese neanche potrebbe permettersi. Una generosa e gustosissima anomalia di cui andare fieri e di cui essere grati.
Note: presentato alla 17a edizione delle Giornate degli Autori alla Mostra del Cinema dei Venezia 2020 e al Trieste Film Festival 2021 all0interno del Premio Corso Salani, il film non ha purtroppo ancora una distribuzione.
Voto: 7
Paolo Dallimonti