Scheda film
Regia: Christian Marazziti
Soggetto e sceneggiatura: Michela Andreozzi, Christian Marazziti, Massimiliano Vado
Fotografia: Maurizio Calvesi
Montaggio: Luciana Pandolfelli
Costumi: Grazia Materia
Scenografia: Simone Micheli
Musiche: Stefano Switala
Italia, 2018 – Commedia – Durata: 90′
Cast: Fabrizio Bentivoglio, Ricky Memphis, Carolina Crescentini, Stefano Fresi,
Antonia Liskova, Eugenio Franceschini, Giulia Elettra Gorietti, Benedetta Porcaroli
Uscita: 22 febbraio 2018
Distribuzione: Vision Distribution

Fuori dal mondo

Cos’è la “nomofobia”? In pochi probabilmente lo sanno, o almeno a non saperlo è quella larghissima fetta di pubblico alla quale apparteniamo sicuramente anche noi e come noi, probabilmente, moltissimi di voi che ci state leggendo in questo momento. Trattasi di una vera e propria patologia del nuovo millennio che indica “lo stato ansioso che si manifesta quando non è possibile usare il telefono cellulare”. A dircelo un recente studio effettuato nel Regno Unito dalla SecurEnvoy, che stima che a soffrirne sia addirittura il 66% della popolazione mondiale. Restando ancorati alle cifre, pare, inoltre, che di media al giorno siano la bellezza di 26.000 il numero di volte che pigiamo con le dita sullo schermo del nostro smartphone, delle quali sole 14 risultano veramente necessarie.

Insomma, visti i numeri allarmanti ci sarebbe davvero da preoccuparsi e a declamarli al cinema ci pensa ora il personaggio interpretato da Fabrizio Bentivoglio nell’incipit di Sconnessi, l’opera seconda di Christian Marazziti, nelle sale a partire dal 22 febbraio con Vision Distribution. Incipit, questo, che risuona in sala come una vera e propria lettera d’intenti di quello che da lì a poco scorrerà sul grande schermo, ossia un film che ha fatto della suddetta patologia il baricentro su e intorno al quale ruota il plot: Ettore (Fabrizio Bentivoglio), noto scrittore, guru dell’analogico e nemico pubblico di internet, in occasione del suo compleanno porta tutta la famiglia nel suo chalet in montagna, e cerca di creare finalmente un legame tra i suoi due figli, Claudio (Eugenio Franceschini), giocatore di poker on line, e Giulio (Lorenzo Zurzolo), liceale nerd e introverso, con la sua seconda moglie, la bella, giovane e un po’ naif Margherita (Carolina Crescentini), incinta al settimo mese. Al gruppo si uniscono anche Achille (Ricky Memphis), fratellastro di Margherita appena cacciato di casa dalla moglie, e Tea (Giulia Elettra Gorietti), giovane fidanzata di Claudio e devota fan di Ettore. Arrivati allo chalet, trovano Olga (Antonia Liskova), l’affidabilissima tata ucraina, con la figlia Stella (Benedetta Porcaroli), adolescente dipendente dai social network. A sorpresa arriva anche Palmiro (Stefano Fresi), il fratello bipolare di Margherita e Achille, fuggito dalla casa di riposo. Quando il gruppo rimane improvvisamente senza connessione internet, tutti entrano nel panico e le conseguenze saranno rocambolesche. I segreti e le convinzioni dei protagonisti verranno presto ribaltate, la “sconnessione” li metterà di fronte a tutte le loro insicurezze e dovranno resettare e ripartire.

L’attore, sceneggiatore e regista romano, sulla scia del modus operandi della vecchia scuola, sceglie la via della commedia per trattare un tema delicato e fortemente attuale, passando attraverso la strada della leggerezza e dello humour. Con la sua seconda prova sulla lunga distanza dopo E-bola e una serie di cortometraggi, Marazziti focalizza l’attenzione sulla dipendenza di coloro che hanno fatto degli apparecchi telefonici di nuova generazione un mondo parallelo e una propria estensione corporea e neuronale. E per farlo ha confezionato la più classica delle tragi-commedie a sfondo familiare che trasforma quello che dovrebbe essere un tranquillo weekend in un vaso di Pandora pronto a essere scoperchiato, quanto basta per portare a galla piene e mezze verità, paure, ansie, fobie e antichi rancori. Purtroppo, Sconnessi non fa altro che fare uscire dal vaso qualcosa di già visto e sentito, ossia una serie di gag e battute rielaborate e rimescolate per l’occasione.

Sinceramente non c’è molto da dire e davvero poco da salvare, a cominciare dalla scrittura, vero e proprio tallone d’Achille di un film che regala solo qualche manciata di sorrisi e quasi tutti legati alla presenza in scena di Ricky Memphis e Stefano Fresi. Senza dimenticare la regia, tecnicamente e visivamente accademica, incapace di tirare fuori dal cilindro qualcosa in più di una sequela di campi contro-campi in un interno e qualche sorvolo aereo in apertura. Consapevoli che nel caso di Sconnessi bisognerebbe andare a concentrarsi su ben altro, ossia sulla coralità della performance attoriale, sull’insieme delle gag e sull’impianto dialogico, uno sforzo in più sul versante visivo non ci sarebbe dispiaciuto. Ma se siamo andati a puntare la lente d’ingrandimento sul lavoro dietro la macchina da presa e anche perché quello davanti, salve rarissime eccezioni, e la fase di scrittura a più mani non soddisfa e non ci appare sufficiente a garantire al progetto una base solida sulla quale appoggiarsi.

Perdonateci, solitamente siamo abituati ad argomentare anche quando ciò che transita davanti ai nostri occhi non rispecchia i nostri gusti, ma preferiamo non pronunciarci ulteriormente così da non trasformare questa pubblicazione in un autentico tiro al bersaglio.

Voto: 4 e ½

Francesco Del Grosso