Scheda film
Regia: Rocco Papaleo
Soggetto e Sceneggiatura: Rocco Papaleo e Valter Lupo
Fotografia: Simone D’Onofrio
Montaggio: Mirko Platania
Scenografie: Sonia Peng
Costumi: Sara Fanelli
Musiche: Michele Braga
Italia, 2023 – Commedia/Drammatico – Durata: 104′
Cast: Rocco Papaleo, Giorgia (Todrani), Simone Corbisiero, Angela Curri, Anna Ferraioli Ravel, Manola Rotunno, Eugenia Tamburri
Uscita in sala: 13 aprile 2023
Distribuzione: Vision Distribution

L’amaro lucano

Orlando (Rocco Papaleo) è un semplice e tranquillo accordatore di pianoforti, tormentato però da un inguaribile mal di schiena. Quando incontra la fisioterapista Olga Santopadre (Giorgia), la sua vita sembra cambiare: la donna gli diagnostica una contrattura “emotiva” e lo invita a portarle una foto di quando era ragazzo. Dapprima riluttante, Orlando decide di tornare a Lauria, suo paese natale. Sarà l’occasione per fare i conti col proprio, doloroso passato, rivivendo come uno spettatore gli eventi principali della sua vita che lo hanno portato ad essere l’uomo dolente, contratto e… “scordato” di oggi…

Tredici anni dopo l’esordio Basilicata coast to coast (e dopo sette anni dal relativo insuccesso dell’ultimo Onda su onda), Rocco Papaleo (insieme al fido co-sceneggiatore Valter Lupo) torna dietro la macchina da presa con un altro film “musicale”: la musica qui è presente in continuazione, a riempire inquadrature spesso volutamente vuote ed incomplete, ed è in crescendo. Se parte dapprima con la sola batteria, si riempie via via, come in una jam-session, di altri strumenti, così come il racconto e l’apparentemente squallida vita di Orlando si arricchisce di personaggi che emergono dal suo oscuro passato.

Il titolo gioca sul doppio significato della parola “scordato”: sia nel senso di dimenticato, come l’oblio che ha avvolto i trascorsi del protagonista, sia in quello più letterale di disarmonico, come invece il suo stonato presente.

Numerose le trovate narrative e registiche, come quella di frammentare il racconto con l’inserimento di personaggi inizialmente enigmatici che sveleranno via via la loro essenza e il loro significato, portando lo spettatore a smarrirsi e “scordarsi” per poi rimettere agilmente insieme tutte le tessere del mosaico; o come quella di aver scelto non a caso una cantante quale Giorgia per “riaccordare” il disintegrato protagonista e di farla recitare, volutamente, come se cantasse.

Scordato non sembra neanche il film di un comico, benché si rida spesso, pur se a denti stretti, ma si ammanta di poesia e tratti di inevitabile autobiografia – “Questo è il mio film più autobiografico”, ha dichiarato il regista, “anche se è quello che contiene meno elementi autobiografici diretti rispetto agli altri che ho realizzato” – per assurgere ad uno status di autorialità, diventando, pur con le dovute proporzioni, una sorta di personale 8 e ½ dell’autore Rocco Papaleo, che si rivelerà palesemente tale nel finale, dove tutti i personaggi della storia si riuniranno dietro il protagonista Orlando, finalmente “riaccordato”, in sé, con sé stesso e col mondo, in una sorta di proverbiale girotondo conclusivo. Scordato è il film della maturità di un attore e regista malincomico, per scippare una definizione per anni attribuita al mai troppo rimpianto Francesco Nuti.

Voto: 7

Paolo Dallimonti