Scheda film
Regia: Michael Winterbottom
Soggetto e Sceneggiatura: Laurence Coriat, Paul Viragh e Michael Winterbottom
Fotografia: Giles Nuttgens
Montaggio: Marc Richardson
Scenografie: Sergio Tribastone
Costumi:
Anthony Unwin
Musiche: David Holmes
Suono: Will Whale
G.B./Italia, 2023 – Drammatico/Thriller – Durata: 121′
Cast: Douglas Booth, Irina Starshenbaum, Harry Melling, Aury Alby, Ofer Seker, Doron Kochavi, Shiri Binder
Uscita in sala: 27 giugno 2024
Distribuzione:
 Vision Distribution

 

Alla fine degli anni ’20, un’ebrea di origine ucraina (Irina Starshenbaum) arriva con la sua famiglia a Tel Aviv. Il suo nome è Shoshana ed è una ragazza coraggiosa e determinata che crede nei valori di suo padre, un socialista che riteneva fondamentale una terra per gli ebrei dove si potesse convivere anche con gli arabi. Shoshana lavora per una forza paramilitare che, sotto il protettorato inglese, combatte per uno stato israeliano indipendente. E’ il periodo in cui la Palestina è sotto controllo britannico e l’esercito inglese reprime le rivolte arabe e israeliane. Il racconto è inframmezzato da immagini dei cinegiornali dell’epoca e una voce, quella di Shoshana, racconta gli scontri, gli arresti e la repressione degli inglesi che impediscono a lei e al suo gruppo di costruire uno stato indipendente. Il suo gruppo si chiama Haganah, è una formazione clandestina il cui scopo è la difesa dei kibutz, nuovi insediamenti ebraici sul territorio di Palestina. Shoshana conosce e si innamora di Tom, funzionario di polizia inglese, il quale ha il compito di contrastare proprio il suo gruppo ma soprattutto di arrestare Avraham Stern, leader del gruppo paramilitare Irgum, colpevole di aver organizzato una serie di attentati contro gli arabi e gli inglesi. Tom ha un approccio più investigativo, mentre il suo collega, Morton, è un uomo più determinato e spietato con lo scopo di distruggere il gruppo di Stern ad ogni costo.

La storia di Shoshana è ispirata a quella della figlia del teorico del sionismo socialista Ben Borochov. L’intreccio fa la narrazione di Shoshana, il suo amore per Tom e il suo lavoro nell’organizzazione insieme alla storia del protettorato inglese narrato dai cinegiornali, rende la trama realistica ed efficace. La storia d’amore fra Shoshana e Tom è sostenuta dall’interpretazione della protagonista che assorbe tutta la narrazione del film, mentre Tom rimane un po’ sullo sfondo. È comunque interessante vedere un pezzo di storia del territorio, che in seguito diventerà lo Stato di Israele, quello sotto il protettorato inglese, mentre sviluppa i primi sintomi di odio e terrorismo che lo tengono avvinghiato da cento anni al suo triste destino. In questo senso il lavoro di Winterbottom, per quanto difficile e parziale, rende bene l’idea di quanto la lotta per la terra e l’autonomia abbia coinvolto generazioni di ebrei e di arabi. Girato interamente in Puglia, il film rende bene quel periodo e dipinge in modo realistico la lotta per la sopravvivenza di un’identità politica e territoriale che sta nascendo fra sacrifici e violenza, anche se, a volte, la trama rallenta, senza riuscire a mantenere lo stesso ritmo fino alla fine.

Voto: 7

Fulvio Caporale