Scheda film
Regia: Manetti Bros
Soggetto: Giampaolo Morelli
Sceneggiatura: Manetti Bros e Michelangelo La Neve
Fotografia: Francesca Amitrano
Montaggio: Federico Maria Maneschi
Scenografie: Noemi Marchica
Costumi: Daniela Salernitano
Musiche: Pivio e Aldo De Scalzi
Suono: Simone Costantino
Italia, 2013 – Commedia – Durata: 114′
Cast: Alessandro Roja, Giampaolo Morelli, Serena Rossi, Paolo Sassanelli, Peppe Servillo, Ciro Petrone, Franco Ricciardi
Uscita: 17 aprile 2014
Distribuzione: Microcinema
Sale: 21
Piano criminale
Parafrasando l’avvocato D’agata interpretato da Paolo Bonacelli in Johnny Stecchino, tra i molti mali di Napoli potremmo annoverare anche i cantanti neomelodici. Veri travet del pentagramma – quando ne abbiano avuto il piacere della conoscenza – e dell’ugola, essi viaggiano ogni giorno (di feste) attraversando le province campane e prestando i loro servigi musicali al festeggiato o alla festeggiata di turno, collezionando anche una decina di eventi in un solo giorno. Molto si è scritto sulla loro connivenza col fenomeno camorristico – anche Gigi D’alessio, che cominciò pure lui così, disse la sua in proposito, smentendo seccamente – anche se la questione, come questo film illustra, è molto più complessa, poiché non è certo facile rifiutare la proposta di lavoro, tutto sommato legale ed onesta, quella sì, di un boss della malavita locale.
Su un soggetto dello stesso Giampaolo Morelli e ispirandosi largamente circa l’attività di tali cantanti ad un servizio de “Il testimone” di Pif, si dipana la storia di Paco Stillo (Alessandro Roja), fresco diplomato al conservatorio in pianoforte, che si raccomanda al questore Vitali (Carlo Buccirosso) per un posto in Polizia. Pochi anni dopo il commissario Cammarota (Paolo Sassanelli) della “squadra latitanti” è sulle tracce di Ciro Serracane, spietatissimo killer della camorra, di cui nessuno conosce il volto, ma al quale è noto manchi un dito di una mano. Il pericoloso ricercato sarà alle nozze della figlia di Scornaienco, detto per i modi gentili “Mazzadiferro”, altro boss locale senza molti scrupoli, ed al matrimonio canterà il celeberrimo Lollo Love (Giampaolo Morelli). Quale idea migliore che infiltrare tra le fila dei musicisti dell’idolo di migliaia di fan partenopee il povero Paco Stillo col nome d’arte di Pino Dinamite? Dopo un’iniziale riluttanza da entrambe le parti, le prove iniziano e il matrimonio pericolosamente si avvicina…
Song’e Napule, scritto dai Manetti Bros insieme al fumettista Michelangelo La Neve – e si vede – è una scommessa vinta fin dalla prima esilarante sequenza, quella che precede i titoli di testa, che, facendo il verso alle introduzioni dei poliziotteschi anni settanta, vede mattatore uno scatenato Carlo Buccirosso cui fa da spalla l’ottimo Roja. Poi il film inizia, a ritmo sostenuto, fino all’irresistibile comparsa in scena di Morelli nei panni di Lollo Love, sequenza sulla quale al Festival del Film di Roma 2013, dove passò fuori concorso, la sala letteralmente esplodeva ad ogni proiezione. Ben scritta e ottimamente interpretata – una delle migliori dei Manetti – la pellicola regge con qualche sporadico cedimento fino al prefinale, in cui, una volta identificato il misterioso latitante, la tensione cala, con alcune situazioni al limite dell’inverosimile. Ma al duo di registi romani, a fronte di un’opera molto divertente e originale, si perdona tutto. L’idea di coniugare il fenomeno dei cantanti neomelodici con il poliziottesco di quarant’anni fa funziona egregiamente e può considerarsi l’estremizzazione o la reinterpretazione riveduta e corretta, in chiave ironica, dei film trash diretti da Alfonso Brescia con protagonista Mario Merola, già di loro involontariamente ridicoli, quali Napoli serenata calibro 9 o Napoli… la camorra sfida, la città risponde. Song’e Napule potrebbe stare a cotanti capolavori come il dittico Trinità stava agli spaghetti-western da Leone in giù.
Partito in poche sale, quasi tutte campane, forte delle suddette qualità e delle Indimenticabili canzoni di Lollo Love (firmate da Fausto Mesolella degli Avion Travel), nel giro di qualche settimana ha visto triplicare la sua presenza nei cinema della nazione, con un’ottima media copia.
RARO perché… il distributore ha saggiamente preferito partire cauto.
Note: il film di settimana in settimana ha visto crescere abbondantemente il numero di sale.
Voto: 7 e ½
Paolo Dallimonti