RECENSIONE N.1

Disavventure spaziali per 4 vecchietti terribili di Hollywood, Eastwood, Lee Jones, Sutherland
e Granger, impegnati in un’anacronistica operazione di recupero nello spazio profondo, non priva
di sorprese…

Humor, leggerezza, disincanto e un po’ di retorica per questo curioso film, che trasforma in eroe
chi non lo è quasi mai sul grande schermo. Terza età alla riscossa, quindi, ma anche messaggi
tutt’altro che velati contro la Nasa e la mancanza dell’antico spirito eroico nelle attuali esplorazioni spaziali.
Belli effeti speciali, mai troppo freddi e meccanici, alcuni eccessi di sentimentalismo, a volte anche
ben accetti (vedi il finale).
Nel complesso un lavoro “minore” di Eastwood, destinato ad essere ricordato solo per l’ insostenibile
leggerezza con cui tratta la tematica dell’invecchiamento: mai traumatico ma lieve e “quasi” piacevole.

Vito Casale

RECENSIONE N.2

Si sentiva il bisogno di una rivisitazione di Armageddon in chiave moralistica? No, non penso proprio.
Eastwood non riesce a rivalutare le sorti di un film nato morto, tristemente scritto e girato, pessimo
sotto ogni punto di vista. Gratta troppo il patetico, e quando esaurisce le carte dell’auto-ironia,
si perde tra effetti speciali e zero suspense. Le figure dei 4 vecchietti che si prendono la rivincita
raggiungono vette di paternalismo inaspettabile, anche grazie a una sceneggiatura degna della peggior
produzione Bruckheimer: i vecchi buoni e bravi, i giovani cattivi e stupidi. Nella seconda parte perde
il filo del discorso, si sfilaccia, si dilunga in scene d’azione viste e riviste, nelle quali ricerca un senso, un filo conduttore, trovando inevitabilmente la noia. Eastwood aveva le idee troppo confuse. Insignificante e inutile.

Andrea D’Emilio