Scifi filosofica alla Berlinale 2024. Un viaggio nella mente e nello spazio stile Tarkovsky di Solaris.

Motivo della selezione per il Festival. Rapporto alieno umano spinto ai limiti dell’essenza stessa dell’individuo con ottime prove attoriali. Il ritmo non sembra mantiene le alte aspettative esistenziali.

Ecco una fantascienza esistenzialista che indossa lil suo presunto umorismo in modo un po’  pesante, come se entrasse in un campo di forza supergravitazionale. Il film Netflix risultante è una stranezza spaziale su una missione ceca sponsorizzata commercialmente verso le stelle, il cui astronauta deve ripetere gli slogan pubblicitari nel suo contatto radio con la Terra, sempre un tipo di satira elaborata.

Questo astronauta ceco viene inviato in modo bizzarro e improbabile nei confini della galassia per indagare su nubi di particelle luminose sospese in giro dal big bang. Ma tutti quei mesi da solo nello spazio lo portano sull’orlo della follia e inizia ad avere allucinazioni che un enorme ragno sia nell’astronave. O forse il ragno è reale.

Ma non ci sono attori cechi nel film e quindi la comicità della non-americanità  in questa missione spaziale ceca va perduta, e anche il finto modello tarkovskiano di Solaris non funziona del tutto. Adam Sandler è lo smunto  Jakub lassù nello spazio, e Carey Mulligan è la moglie incinta Lenka giù sul pianeta natale, che si aggira pensierosa nella casa tetra; il suo messaggio video al marito che lo sta lasciando viene soppresso dal comandante di volo al controllo della missione.

Fantascienza filosofica non per tutti i gusti ma di qualità.

Voto 6,5

VC