Scheda film
Regia: Jon Watts
Soggetto: Stan Lee e Steve Ditko
Sceneggiatura: Chris McKenna e Erik Sommers
Fotografia: Mauro Fiore
Montaggio: Jeffrey Ford e Leigh Folsom Boyd
Scenografie: Darren Gilford
Costumi: Sanja Milkovic Hays
Musiche: Michael Giacchino
Suono: Krishna Bissessar
USA, 2021 – Azione/Fantastico – Durata: 148’
Cast: Tom Holland, Zendaya, Benedict Cumberbatch, J.K. Simmons, Jamie Foxx, Alfred Molina, Benedict Wong
Uscita: 16 dicembre 2021
Distribuzione: Warner Bros. Entertainment Italia

La fine del Liceo

Di ritorno dal suo viaggio in Europa e dalla conclusione dello scontro con Mysterio (Jake Gyllenhaal), l’identità di Peter Parker è stata svelata in diretta televisiva da J. Jonah Jameson (J. K. Simmons) e ora tutti sanno come dietro al diciassettenne si nasconda Spiderman. Per evitare che la gente continui a riconoscerlo, Parker pensa di rivolgersi a Steven Strange, il quale gli propone di cancellare la memoria collettiva…

Il multi-verso s’espande anche all’interno del mondo live-action dell’Arrampicamuri, oltre che in quello dei lungometraggi animati, dopo Spider-Man – Un nuovo universo, film d’animazione del 2018 che ha avuto la capacità d’introdurre anche al cinema il concetto della coesistenza di numerosi universi con altrettanti Uomini Ragno, afflitti dai medesimi problemi di difesa d’identità e giustizia. Nella terza pellicola dedicata al ragnetto del Queens diretta dal quarantunenne Jon Watts a farla da padrone sono sia i predecessori di Tom Holland nel ruolo di Spiderman sia i suoi nemici storici. Fra questi ultimi da citare la presenza ieratica di Willem Dafoe, con tanto di sdoppiamento della personalità e come sempre nel ruolo del Green Goblin, già incontrato nella primissima pellicola del supereroe diretta da Sam Raimi. Non da meno anche gli altri villain, con una menzione ulteriore per Alfred Molina che torna ad agitare pericolosamente i tentacoli di Doc Ock, più Jamie Foxx nei panni di Max Dillon/Electro e il Sandman interpretato nel 2007 da Thomas Haden Church, qua però solo digitalizzato. A questi si aggiunge il ritorno in calzamaglia di altri volti noti, spacciati per appartenenti ad altri universi e solo per errore entrati in contatto con la versione attuale di Peter Parker.

La trama scritta a quattro mani, come da inizio nuova trilogia, dal duo McKenna, Sommers, va a completare la parabola narrativa dagli anni liceali di Parker ad una possibile ammissione al MIT, forse da rimandare per sopraggiunti problemi di ordine pubblico.

Narrazione nettamente e necessariamente più semplice rispetto ad altri prodotti dell’MCU, che spesso si vanno ad intrecciare con numerosi sotto-filoni e narrazioni parallele, per un momento apparentemente esaustivo e già carico di fin troppi personaggi, senza bisogno quindi di ulteriori approfondimenti. Per ora non si sa se Holland vestirà nuovamente la tuta progettatagli da Tony Stark, ma di certo chi è appassionato di cine-comics in tal caso troverà come sempre pane per i denti della propria fantasia.

Il miglior Spider-man di sempre? Difficile dirlo. Sicuramente Spider-man: No way home vince facile, rastrellando a beneficio dei fans beniamini e anti-eroi (e i loro relativi interpreti) lungo vent’anni di pellicole, ma la chiave del multi-verso, qui ai suoi apici, finisce per risultare vincente, regalando almeno due ore e mezzo di divertimento, di emozioni e anche – perché no?! – qualche sana lacrima.

Voto: 7 e ½

Ciro Andreotti, con la collaborazione di Paolo Dallimonti