Scheda film
Regia, Soggetto, Sceneggiatura e Montaggio: Marco Carlucci
Musiche: David Sabiu, Hinkel, Daniele Mazzoli
Italia, 2011 – Documentario – Durata: ’93
Uscita: 27 aprile 2012
Distribuzione: Primafilm
Sale: 1
Inceneritori?… Mi rifiuto!
Un uomo in mezzo ai campi cammina, con aria accigliata e preoccupata. Un’altro invece vi corre, il volto sereno e speranzoso. Sono rispettivamente Carlo A. Martigli, giornalista impegnato in inchieste scottanti, e Stefano Montanari, dottore in farmacia, specializzato insieme alla moglie e collega Antonietta Gatti, nella ricerca sulle patologie causate da nanoparticelle ed amante della maratona.
Inizia lo così l’indagine di Marco Carlucci, il cui spunto è nato proprio da una conferenza dello scienziato emiliano, tesa ad esplorare e rendere note numerose tematiche ambientali. Gli inceneritori, le nanoparticelle da essi generati, la problematica gestione dei rifiuti ed i movimenti nati in ogni paese sotto la spinta di medici e scienziati illuminati per un suo miglioramento, la raccolta differenziata virtuosa in nazioni come la Germania e gli Stati Uniti, l’amianto, le patologie subite da vittime e soccorritori nell’attentato alle Torri Gemelle a New York nel 2001.
Il regista romano scaglia verso il pubblico fin dall’inizio una valanga di informazioni, come fossero le infinite e piccolissime particelle scoperte e studiate da Montanari, col rischio di intossicarlo rapidamente. Se si aggiunge che il film vanta il primato, certificato, di avere i più lunghi titoli di coda del mondo – sono trentacinquemila le persone che in un modo o nell’altro hanno aderito al progetto – e che perciò si è deciso di farli scorrere fin dall’inizio in un angolo superiore dello schermo, il risultato potrebbe essere spiazzante ed alla lunga fastidioso.
Carlucci però ha voluto questo documentario da lungo tempo, impegnandosi in un estenuante lavoro di ricerca durato anni e possiede la stoffa del cineasta da combattimento – ricordiamo il suo Il punto rosso che anticipò nel 2007 i temi dell’antipolitica e della crisi economica mondiale. Così non ha timore di sputtanare, grazie ai suoi validi testimoni(al) e perciò “carte alla mano”, numi tutelari dell’informazione quali Piero Angela, della sanità come Umberto Veronesi e nuove speranze della politica italiana come Matteo Renzi, che, elogiando il colorato inceneritore viennese posto al centro della città, perfettamente funzionante, ma purtroppo sempre produttore di venefiche nanoparticelle, come dimostra al suo direttore il dr. Montanari, porta a casa una magra figura. Il risultato è un film che, superato lo spiazzamento iniziale, si fa appassionante e coinvolgente, ponendo numerose domande e regalando anche risposte, attraverso le parole di Paul Connett, teorico della strategia “Zero rifiuti”, fondata sulla raccolta differenziata, e mostrando alcune insospettabili isole felici qui in Italia, quale ad esempio l’efficiente Centro Riciclo di Vedelago (TV). Gli si perdonano pertanto anche alcuni errori e la scelta di un doppiaggio da televendita internazionale.
“Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”, la legge di conservazione della materia, enunciata più di due secoli fa di Antoine Lavoisier, dovrebbe essere il dogma per chiunque si occupi della gestione dei rifiuti, in particolare la classe politica, accecata dagli interessi economici. Sporchi da morire, in questo senso un’opera necessaria, ci aiuterà a ricordarglielo.
Raro perché… tratta un tema scottante, come quello dello smaltimento dei rifiuti, che è più facile ignorare
Note: il film esce solo al Nuovo Cinema Aquila di Roma, ma inizia un tour le cui tappe possono essere seguite QUI.
Voto: * * *½
Paolo Dallimonti