Scheda film
Regia: Gianni Costantino
Sceneggiatura: Gianni Costantino, Lorenzo Ciorcalo e Francesca Scialanca
Fotografia: Giuseppe Pignone
Montaggio: Claudio Di Mauro
Scenografie: Fabrizio Nicora
Costumi: Luigi Bonanno
Italia, 2022 – Commedia – Durata: 116′
Cast: Eduardo Noriega, Sarah Felberbaum, Anna Galiena, Dino Abbrescia, Cristina Donadio, Massimo Ghini, Roberta Giarrusso
Uscita in sala: 4 agosto 2022
Distribuzione: Adler Entertainment
Scempi da un matrimonio
Roberta (Sarah Felberbaum) e Leòn (Eduardo Noriega) si incrociano per caso in autobus a Malta. Lei è incinta e gli sviene tra le braccia. Lui la soccorre e viene scambiato per il padre. Quando il giorno dopo si presenta in ospedale per accertarsi delle condizioni di Roberta, lei lo presenta come il padre del bambino ai suoi genitori e al fratello, appena arrivati dalla Puglia. La messa in scena di cinque minuti ideata da Roberta per liberarsi della presenza ingombrante dei familiari evolve in una truffa tra due quarantenni precari in cerca di riscatto: decidono così di inscenare un matrimonio finto in Puglia per intascare i soldi delle buste che gli invitati regalano agli sposi. I complici sono il trasformista Giorgio (Massimo Ghini), amico mentore di Leòn, e l’anticonformista Giada (Cristina Donadio), zia di Roberta. Gli ostacoli sono i familiari della sposa. La madre asfissiante Lucrezia (Anna Galiena), il fratello paranoico Sauro (Dino Abbrescia) e il padre fuori di testa Alberto (Maurizio Marchetti). In una girandola di imprevisti non sarà facile per i protagonisti prendersi la rivincita che meritano. E forse qualcosa di più…
Dopo un esordio addirittura nel 2001 con Ravanello pallido, interpretato da Luciana Littizzetto, una lunga attività come aiuto regista e un ritorno alla regia con Tuttapposto nel 2018, Gianni Costantino è ancora una volta dietro la macchina da presa per questo film molto personale e dal piglio originale. Però dopo un’ottima partenza, con un piglio di critica sociale, la pellicola inizia a trascinarsi stancamente per due ore di durata, senza sapere dove voler andare, sviluppandosi su una sceneggiatura veramente debole. Anche più finali appiccicati, con intenti pseudo-moralisti, come l’altrimenti inspiegabile tromba d’aria, non salvano l’opera. Così come non la salvano personaggi mono-dimensionali quali quelli di contorno, primi fra tutti la madre (una dimenticabile Anna Galiena) e il fratello di Roberta (un incommentabile Dino Abbrescia), o la parentesi degli immigrati rifugiatisi a vivere nella chiesa abbandonata.
Neanche due attori di razza come Sarah Felberbaum e Eduardo Noriega – presenza davvero curiosa. ma intonata, in un film italiano – riescono a portare a casa il risultato, pur provandoci, in un’opera eccessivamente lunga e sbilanciata, con troppa carne al fuoco, alla quale un bel taglio di almeno venti minuti nella parte conclusiva avrebbe sicuramente giovato. Un’occasione sprecata.
Voto: 5
Paolo Dallimonti