*** spoiler alert: level 1

Prima mezz’ora folgorante: veniamo immediatamente catapultati all’interno di un gioco senza tregua fatto di cose dette e non dette, di telefonate in codice, di fascicoli che celano chissà quali informazioni e, in parallelo, seguiamo la vicenda dell’altro protagonista impegnato in una missione a dir poco ardita. Penso subito: “Forse Tony Scott in fondo non è il fratello stupido di Ridley (Blade Runner, Alien, Thelma & Louise, I Duellanti, Il Gladiatore) come si è sempre pensato”. In parte è vero. Tony è l’anima più “commerciale” dei due (nel senso che non ha ancora firmato nessun capolavoro a differenza del fratello), anche se pure Ridley ha fatto le sue marchette (Soldato Jane, 1492 La conquista del Paradiso, Hannibal); eppure col tempo si sta dimostrando un regista molto intuitivo per quanto riguarda il successo di cassetta (Top Gun, L’ultimo Boy Scout, Nemico Pubblico, Una vita al massimo). Questo film ne è l’ennesima conferma: prodotto di buona fattura, con altissimi picchi e cadute di tono purtroppo dovute ad una sceneggiatura che non sempre tiene desta l’attenzione dello spettatore. E questo, in un film di spionaggio, è imperdonabile. Però se volete una pellicola non troppo banale, con un Robert Redford in ottima forma ed un “adeguato” Brad Pitt che non vorrebbe sembrare un fotomodello (anche se sembra che dica “hey, guardatemi, sono figo, ma sono lo stesso credibile come spia a Beirut, vero?”), ed una spy-story in fondo poi non così malvagia, beh, correte al cinema! Magari allo spettacolo di prima serata, altrimenti la digestione potrebbe giocarvi brutti scherzi, tipo una bella pennichella….

DA TENERE: Robert Redford è stato il protagonista di uno dei più bei film di spionaggio di sempre; “Spy Game” non sarà “I tre giorni del Condor”, ma è sempre bello vederlo in parti come queste piuttosto che in quelle sdolcinate tipo “L’uomo che sussurrava ai cavalli” o “Proposta Indecente”…
DA BUTTARE: Le donne nelle storie di spie fanno sempre casini: qui il ruolo femminile ha la colpa di rallentare la tensione durante uno degli innumerevoli flashback. Scusate, ma i spy-movie sono per uomini duri…
NOTA DI MERITO: L’aver unito due generazioni di biondi e fascinosi attori, anche se Redford aveva già diretto Pitt nel per me inutile e pretenzioso “In mezzo scorre il fiume” (e non ditemi, come fece quella mia amica all’epoca, “Però la fotografia è molto bella”, altrimenti vi compro una cartolina di un paesaggio).
NOTA DI DEMERITO: Per cortesia, nessuno usa più i colori seppiati e desaturati per i flashback… Fa tanto video da matrimonio…
SITO UFFICIALE: http://www.spygame.net/ Realizzato, guarda caso, come un file top secret…

Ben, aspirante Supergiovane