Scheda film
Titolo originale: Star wars – The last Jedi
Regia e Sceneggiatura: Rian Johnson
Soggetto: basato su personaggi creati da George Lucas
Fotografia: Steve Yedlin
Montaggio: Bob Ducsay
Scenografie: Rick Heindrichs
Costumi: Michael Kaplan
Musiche: John Williams
Suono: Bonnie Wild
USA, 2017 – Fantascienza – Durata: 152′
Cast: Daisy Ridley, John Boyega, Mark Hamill, Carrie Fisher, Adam Driver, Oscar Isaac, Andy Serkis
Uscita: 13 dicembre 2017
Distribuzione: Walt Disney Pictures
La Forza colpisce ancora
Non eravamo sicuri di farcela, ma due anni sono passati ed eccoci qua. È stato sicuramente più facile vincere l’astinenza grazie al metadone di Rogue One: A Star Wars story, ma definire Gli ultimi jedi il film più atteso dell’anno è più che un eufemismo. E tutto riparte lì dove si era fermato, da Rey (Daisy Ridley) che incontra Luke Skywalker (Mark Hamill) e gli porge la sua antica spada laser, fatto salvo un breve inciso iniziale colmo di azione (ed ironia).
In ogni singolo episodio della saga di Guerre stellari, posta una cosmogonia pressoché intoccabile e gestita personalmente fino al 2012 dall’artefice del Mito George Lucas, anno della cessione della LucasFilm alla Disney, a fare la differenza sono stati i singoli registi. Se Lucas appunto fondò il mito nel 1977, Kershner nel 1981 diresse il miglior episodio di quella trilogia e nel 1983 l’artigiano Marquand la concluse degnamente e con mestiere. E se nel 1999 il buon George decise di accollarsi una nuova e discussissima trilogia antecedente, nel 2015, complice il nuovo proprietario della baracca, J.J. Abrams gira con Il risveglio della forza quello che in fin dei conti e col senno di poi è nulla più che un remake di Episodio IV – Una nuova speranza. E se per il 2019, dopo la revoca di Colin Trevorrow, sarà ancora l’autore di Lost a concludere questa trilogia, a fare la differenza nel 2017 è il grande Rian Johnson, che ha già firmato per un’ulteriore nuova e personale trilogia per gli anni venti collocata nell’universo di Star wars, dopo aver declinato non a caso l’invito a dirigere Episodio IX.
Rian Johnson, già autore dell’interessante Looper, targato Disney, malgrado la pressoché omonimia col regista italiano di Fino a qui tutto bene, gira innzanzitutto, con i suoi 152 minuti, il più lungo episodio della saga, superando L’attacco dei cloni. Dimostra di avere le idee molto, ma molto chiare giocando fin dall’inizio, quel siparietto con Poe Dameron e il Generale Hux, la carta stravincente dell’ironia. Un po’ di sana dissacrazione che farà storcere il naso ai fan più oltranzisti, ma che è il miglior approccio per cotanta materia ed anche la migliore benzina per alimentare un motore mai così ostico. Johnson, oltre che regista è anche autore e si diverte a condurre la narrazione su una serie infinita di non detti che, pur rendendola a tratti eccessivamente meccanica, le permette però di procedere speditamente senza annoiare. Un’altra parola d’ordine di Johnson, dopo ironia e dissacrazione, è: spiazzare. Senza voler spoilerare, in almeno tre momenti accadrà il contrario di quello che vi aspettate, ma non sarà un male, anzi. Conosceremo qualche nuovo eroe (o nuova eroina?) ed un nuovo villain, che potrebbe in futuro riservare sorprese, ed apparirà anche un vecchissimo personaggio della serie, in una maniera inedita – altro spiazzamento – almeno rispetto all’ultima volta in cui l’avevamo visto sullo schermo.
Rian Johnson avanza tra innovazione e vecchia maniera in un equilibrio mirabile che delinea appunto il solco per le Guerre stellari prossime venture, seguendo il modello de L’impero colpisce ancora, non in maniera pedissequa come ha fatto Abrams, bensì come traccia generale pur mantenendo ampia libertà, con un risultato davvero ottimale, pieno di ritmo ed emozione, con scene memorabili come, per citarne alcune, quelle di battaglia nel deserto di sale.
Accadono molte cose ne Gli ultimi jedi, mentre altre, benché attese, non accadono. Si scoprono nuovi indizi su Ben/Kylo Ren e su Rey, ma il mistero è ancora fitto e lungi dall’essere dipanato e su certe, bramate rivelazioni pare essere ad un vicolo cieco.
Gli ultimi jedi come L’impero colpisce ancora: non opere di transizione, ma film che lasciano il segno e di cui si parlerà a lungo. Pellicole non compatte, ma emozionanti e molto innovative.
Correte a vedere questo Star Wars! Che aspettate?! Due anni in fondo passato in fretta…
Voto: 8 e ½
Paolo Dallimonti