Recensione n.1

Kevin Costner torna al western da regista, e lo fa con un film convincente, apprezzato dal pubblico USA.
Spazi aperti e praterie, questo sembra colpire in un film abbastanza interessante per il genere. Si narra la classica lotta per la libertà che inevitabilmente porta allo scontro i buoni e pacifici mandriani “raminghi” (Costner/Waite e Duvall/Spearman) e il cattivo e avido latifondista (Gambon/Baxter).
Interessante in questo caso una sorta di lotta tra il capitalista che ha messo insieme le “sue” terre e, “l’anarchico” che ritiene che la terra è di tutti.
In conclusione, da salvare nel film oltre la fotografia che è stupenda, ci sono un po’ di cose, tra cui una rinnovata capacità registica di Costner, che non si vedeva dai tempi di Balla coi Lupi.

La redazione

Recensione n.2

In Europa non abbiamo praticamente frontiere, non in quel senso li’. In Europa non abbiamo praticamente terra e la nostra cultura giuridica si basa quasi integralmente su un diritto messo a punto centinaia di anni fa. I nordamericani sono diversi, da noi, anche se siamo morfologicamente simili e da un po’ acquistiamo e usiamo gli stessi manufatti.
Negli USA, ancora oggi, per molti il proprio io coincide con un carro, un carro da difendere a tutti i costi, in cui si seguono le proprie leggi e si cerca di non dar fastidio agli altri. Si va dove si vuole, si dorme dove si vuole: sono diversi da noi. Per noi il proprio io coincide con la famiglia, anche quando paradossalmente e’ composta solo da se stessi. I cattivi sono i nemici del carro e della famiglia, e i buoni riescono a difendersi solo se accettano la paura della violenza e dell’attacco.
Kostner guarda lontano e cerca di mettere insieme le due frontiere, quella arcaica e apparentemente abbandonata del carro e quella moderna e apparentemente risolutrice della famiglia. Lo sguardo del regista e’ quello della donna che riesce a far accettare al nomade di scegliersi una casa a cui tornare, ogni tanto, pero’; quella donna li’, se potesse, lo accompagnerebbe in giro, sostituendosi al cane.
Indecifrabile nella sua luminosita’, la natura non si piega all’uomo, una natura che noi europei non possiamo neanche immaginare.

Mafe