Di solito si fanno remake inutili di film buoni o almeno di successo.
Sarebbe il caso di fare remake di film potenzialmente buoni ma non riusciti per colpa di una cattiva regia o di attori sbagliati.
Questo film australiano assomiglia parecchio a Pigreco – Il Teorema del Delirio, di Darren Aronofsky. Un genio della matematica cerca di trarre dalle teorie del caos un metodo per predire infallibilmente l’andamento del mercato. Nel film di Aronofsky il risultato era teologico/metafisico/paranoico: anche interessante, ma alla fine non risolto. Il genio matematico era chiaramente disturbato fin dall’inizio; il bianco e nero sgranato efficace a coprire la miseria del budget ma tutt’altro che bello.
Nel film di Connolly, il genio della matematica è apparentemente normale; alla metafisica si sostituisce un sano e diretto odio per le banche e la finanza; i personaggi sono umani, nel bene e nel male; la messa in scena elegante ed essenziale; la storia interessante.
Difficile che gli australiani deludano: hanno un modo di dire le cose diretto e disinvolto. Non riesco ad immaginare un film ‘progressista’ italiano o statunitense d’oggi contro le banche di per sè. Per quanto dignitosi, film, per esempio, a favore della diversità sono più facili da fare e da finanziare. Il buon Connolly afferma di essersi ispirato a Naomi
Klein: c’è un po’ di discorso politico ed economico ma non appesantisce il film.
Fra gli attori da segnalare il cattivo banchiere Anthony La Paglia, caratterista australiano che ha lavorato in decine di film americani.
In definitiva, un divertimento solido, non trascendentale ma onesto.
Stefano Trucco