Scheda film
Regia: Matt Reeves
Soggetto: su personaggi creati da Bill Finger e Bob Kane
Sceneggiatura: Matt Reeves e Peter Craig
Fotografia: Greig Fraser
Montaggio: William Hoy e Tyler Nelson
Scenografie: James Chinlon
Costumi: Jacqueline Durran, David Crossman e Glyn Dillon
Musiche: Michael Giacchino
Suono: Stuart Wilson
USA, 2022 – Azione/Thriller/Giallo – Durata: 176‘
Cast: Robert Pattinson, Zoë Kravitz, Jeffrey Wright, Colin Farrell, Paul Dano, John Turturro, Andy Serkis
Uscita in sala: 3 marzo 2022
Distribuzione: Warner Bros Pictures

MattMan

Ad ogni (ri)partenza della saga cinematografica dell’Uomo Pipistrello, creato da Bob Kane e Bill Finger nel 1939, c’è sempre grande entusiasmo. Nel 1989 Tim Burton deliziò pubblico e critica con un film pop(olare) interpretato dal semi-sconosciuto Michel Keaton e connotato da tinte molto scure, che si incupirono ancor di più nel seguito del 1992, fino a sfociare quasi nell’horror, con un Pinguino e una Catwoman, rispettivamente impersonati da Danny De Vito e Michelle Pfeiffer, letteralmente da brividi. Poi vari cambi di protagonisti senza troppo successo (Val Kilmer e George Clooney) fino all’abbandono del filone. Nel 2005 è Christopher Nolan a prendere di nuovo sottobraccio quello che ormai, sotto le cure di Frank Miller, è diventato il Cavaliere Oscuro, per una trilogia che non deluderà stampa e spettatori, complici purtroppo anche alcuni eventi della vita reale, come la morte di Heath Ledger, che per l’interpretazione di Joker si aggiudicherà una statuetta postuma, e la strage di Denver, dove un ragazzo armato con il volto coperto da una maschera antigas, a ricordare il villain Bane, fece fuoco sugli spettatori di un’anteprima de Il cavaliere oscuro – Il ritorno, uccidendo 12 persone e ferendone altre 58. Nel 2016 è Ben Affleck ad assumerne le sembianze sotto la direzione di Zack Snyder in Batman v Superman: Dawn of Justice, per inserire il personaggio nel DC Extended Universe e portare avanti la Justice League. Cupo anche questo, si distingue per essere probabilmente il peggior Batman fin lì incarnato, con un attore protagonista decisamente fuori parte, anche se il personaggio è ben “intonato” nel contesto che lo vede sostenere – in concorrenza con gli Avengers della Marvel – appunto la Justice League. Tempo un paio di apparizioni e, mentre sta lavorando ad un film tutto suo insieme a Geoff Johns della DC Comics, Ben Affleck insoddisfatto abbandona progetto e personaggio. Nel frattempo Matt Reeves – che ha già portato nuova linfa vitale alla saga de Il pianeta delle scimmie, sulla quale curiosamente un altro “batmanologo” come Tim Burton aveva provato a dire la sua – ha assunto la regia di quel progetto e sta scrivendo la sceneggiatura. Ed è così che viene scelto come protagonista Robert Pattinson…

Il Batman (The Batman, l’Uomo pipistrello) di Matt Reeves e Robert Pattinson si contraddistingue per l’inizio in medias res, con una Gotham City che possiede già un faro, molto artigianale, per poterlo chiamare in caso di necessità e con un personaggio già sulle scene. E stupisce per l’umanità dei comprimari dell’eroe e dei suoi villain: Selina Kaye ha un semplice passamontagna con le orecchie, così come Oswald Cobblepot, il Pinguino, è solo un uomo brizzolato e dal volto sfregiato (dietro il quale si nasconde un irriconoscibile e strepitoso Colin Farrell) e Edward Nashton, l’Enigmista, è un ragazzo folle con una “divisa” facilmente riproducibile da chiunque. Non ci sono lustrini, tutine o goffamente sinistre trasformazioni dei visi, ma è tutto così meravigliosamente e banalmente umano, realistico, torbidamente screziato di “noir”.

Così anche il Batman, o “El Rata Alada”, come viene citato nel film, spicca per umanità, per essere un detective che partecipa sulle scene dei crimini insieme alla polizia, protagonista di una vera e propria “crime story”, e che viene roso continuamente dai dubbi su se stesso, sul suo alter-ego Bruce Wayne e sul di lui padre quando viene a galla il sospetto di corruzione.

Più cupo e solenne di tutti i suoi predecessori nelle sue tre ore di durata – c’è anche più di un ricorso all'”Ave Maria” di Schubert – ma anche più “inclusivo”, con un commissario Gordon e una Selina Kaye/Catwoman di colore, il personalissimo The Batman di Matt Reeves colpisce per essere anche il più realistico, il più “completo” e, tra presunte o reali colpe dei padri e tentativi di redenzione dei figli, il più shakespeariano.

E il regista di Cloverfield si conferma capace ancora una volta di rivitalizzare saghe su cui tutti sembravano aver già detto tutto.

Voto: 7 e ½

Paolo Dallimonti