(Chakushin ari / One missed call) GIAP 2003 di Miike Takashi con Shibasaki Ko, Tsutsumi Shinichi, Fukiishi Kazue, Ishibashi Renji, Kishitani Goro
Yoko perde una chiamata sul cellulare e, sentendo il messaggio di avviso, riconosce la propria voce, terrorizzata e registrata tre giorni dopo: allo scadere della data, la ragazza in effetti muore e le sue ultime parole sono proprio quelle che aveva sentito al telefono. L’amica Yumi inizia a indagare, e intanto altre morti analoghe accadono… Dopo il recente successo di tanti prodotti orientali di genere (The Ring, Dark Water, The Eye, Phone, …), la Mikado cavalca l’onda modaiola e distribuisce per la prima volta in Italia un film dell’iper-prolifico Miike, purtroppo uno dei suoi meno personali e più proni a seguire stilemi già consolidati (la messinscena vagamente videoclippara e il tono intimista dei film di Nakata, per esempio): la prima parte non manca di sottile ironia parodistica (il telefonino come materializzazione dell’incubo della nostra società rappresentato in maniera esageratamente ubiqua) e di intelligenza strutturale e in generale i traumi passati sanno affondare in rimossi di struggente malinconia, ma il secondo tempo si affloscia in vicende complicatissime e illogiche che finiscono per depistare lo spettatore senza però provvedere in altra maniera al suo interesse/divertimento; e il difetto principale del regista, la prolissità, in assenza di pregi circostanti che un film del genere dovrebbe pur sempre mantenere (come la suspense) diventa una carenza troppo grossa perché il film possa passare indenne al vaglio critico. Il doppiaggio (spesso violentemente asincrono col labiale), poi, di certo non aiuta. HORR 112’ * ½
Roberto Donati