Scheda film
Titolo originale:  The dressmaker
Regia: Jocelyn Moorhouse
Soggetto: dal romanzo omonimo di Rosalie Ham
Sceneggiatura: Jocelyn Moorhouse e P.J. Hogan
Fotografia: Donald McAlpine
Montaggio: Jill Bilcock
Scenografie: Roger Ford
Costumi: Marion Boyce
Musiche: David Hirschfelder
Suono: Andrew Ramage
Australia, 2015 – Black comedy – Durata: 118′
Cast: Liam Hemsworth, Kate Winslet, Hugo Weaving, Sarah Snook, Judy Davis, Caroline Goodall, Kerry Fox
Uscita: 28 aprile 2016
Distribuzione: Eagle Pictures

Taglia e cuci

Myrtle “Tilly” Dunnage (Kate Winslet) torna nel suo paesino natale di Dungatar, nell’Australia rurale, dopo esser dovuta fuggire fino in Francia in tenera età per un crimine che lei non ricorda di aver commesso: la morte di Stewart, figlio del sindaco Pettyman. Ricongiungendosi alla madre Molly (Judy Davis), alla quale fu allora strappata contro le volontà di entrambe, la sua sola arma ora è una macchina da cucire, poiché nel corso degli anni in quel della raffinata Europa ha imparato il mestiere, e cercherà una sottile vendetta presso le comari del posto che l’hanno diffamata e con essa anche la verità…
Il film di Jocelyn Moorhouse, di cui stranamente da noi sono stati distribuiti tutti e tre i lungometraggi precedenti, Istantanee (con Russell Crowe e sempre Hugo Weaving), Gli anni dei ricordi e Segreti, è un prodotto davvero curioso ed attraente e può essere riassunto con un solo, essenziale termine: australiano. Un cinema agli antipodi, con una sottocutanea vena di follia che ricorda le opere di suoi connazionali quali Jane Campion ed il proprio coniuge P.J. Hogan, del quale peraltro ha prodotto alcuni degli ultimi film, da Le nozze di Muriel all’inedito in sala da noi Mental e che qui ricambiando co-sceneggia e co-produce.
Utilizzando come soggetto l’omonimo romanzo d’esordio di un’altra australiana, Rosalie Ham, la Moorhouse lo traspone alquanto fedelmente, mantenendo e ben riportando sul grande schermo tutti i deliranti personaggi, ognuno dei quali a suo modo nasconde un segreto, primo fra tutti il sergente Farrat, interpretato da un irresistibile Hugo Weaving, noto principalmente per ruoli assai più virili come l’agente Smith di Matrix, che cela il vizietto di vestirsi da donna (strizzando quasi l’occhio ai fratelli Wachowski, ormai diventati sorelle).
Facendo leva sui loro più intimi narcisi, Tilly risveglia le sopite femminilità di scialbe donne di provincia, come anche i loro orgogli, innescando una serie di ricadute che andranno via via a scoperchiare tutti gli altarini, fino alla rivelazione dell’agognata verità che, a sua volta, ne porterà con sé un’altra, ancora più inattesa e dolorosa. Le paesane ricorreranno a squallidi trucchetti per fermarla, ma la vendetta della “sarta” sarà implacabile e spietata.
Kate Winslet è sexy, crudele, ma anche passionale e sfortunata; Hugo Weaving è pura delizia per occhi ed orecchie; Sarah Snook, vista in Predestination, è candida e fragile, ma per poco; Judy Davis ha tutto il dolore di una vita sbagliata negli occhi e nelle rughe; la campioniana Kerry “Un angelo alla mia tavola” Fox è una pettegola di paese; Liam Hemsworth è l’amore bello ed infelice di Tilly.
Un cast sontuoso si impegna in una black comedy che procede tra naturali alti e bassi, tra scossoni e pause narrative, tra colpi di scena e rivelazioni, in maniera a tratti solo apparentemente naif, ma facendo di una tale bizzarria un fondamentale punto di forza.

Voto: 7 e ½

Paolo Dallimonti